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Belice, il recente sciame sismico mantiene vivo il ricordo del terremoto del 1968

Gli architetti, in occasione del 57° anniversario del sisma che ha colpito il Belice, alimentano la memoria degli effetti devastanti dei terremoti ed evidenziano l’importanza della cultura della prevenzione e della protezione civile

Pubblicato 16 ore fa

Verificare e monitorare la resistenza al sisma e la stabilità strutturale delle infrastrutture e degli edifici strategici, introdurre il fascicolo fabbricato, quale strumento per monitorare l’efficienza strutturale del patrimonio edilizio esistente, dotare tutti i comuni della provincia di apposito piano di emergenza e promuovere la cultura della protezione civile nei confronti dei cittadini e soprattutto dei ragazzi, introducendo nei programmi da svolgere nelle scuole secondarie di primo e secondo grado con delle ore dedicate alla conoscenza delle regole da adottare, in caso di eventi calamitosi, per la salvaguardia della pubblica incolumità e per il soccorso della popolazione. 

Sono questi i quattro principi fondamentali per ridurre gli effetti disastrosi degli eventi sismici e per alimentare la cultura della protezione civile nei cittadini, secondo l’Ordine degli architetti, che oggi ricorda il 57° anniversario del terremoto che, nella notte tra il 14 ed il 15 gennaio 1968, ha colpito il Belice provocando 296 morti, più di 1000 feriti e quasi 100.000 sfollati. “Ricordiamo il sisma del 1968  – afferma il presidente dell’Ordine, Rino La Mendola  – con l’obiettivo di alimentare la memoria degli effetti devastanti dei terremoti e l’importanza della cultura della prevenzione e della protezione civile. Il nostro Ordine è pronto a collaborare con gli istituti scolastici e con le amministrazioni dei Comuni ricadenti nelle zone a rischio sismico elevato, mettendo ancora una volta a disposizione della società civile le conoscenze e la professionalità degli architetti per organizzare momenti informativi e formativi in materia di prevenzione e di pronto intervento in caso di eventi sismici”.

L’Ordine degli architetti dispone di un proprio dipartimento di volontariato per la protezione civile, i cui componenti hanno frequentato una serie di corsi sulla Gestione Tecnica dell’Emergenza sismica e sul rilievo del danno e valutazione dell’agibilità delle costruzioni a seguito di un sisma e hanno maturato negli anni notevoli esperienze, sia in regime ordinario sia in emergenza.  In particolare, tra le attività ordinarie, ricordiamo il progetto Hyperion, con il quale, a cavallo tra il 2006 e il 2010, grazie al lavoro svolto dagli architetti, era stata creata una vera e propria banca dati informatica sulle condizioni di sicurezza di buona parte del patrimonio edilizio ricadente nei centri storici di Agrigento e di Canicattì. Successivamente, nel 2022, gli architetti e l’Arcidiocesi di Agrigento, hanno dato vita al progetto MonumentiAmo, grazie al quale i volontari dell’Ordine hanno rilevato le condizioni di stabilità di buona parte del patrimonio dei beni culturali ecclesiastici agrigentini. Tra le attività in emergenza, ricordiamo invece il contributo offerto dagli architetti di Agrigento nel rilievo e censimento dei danni prodotti dai terremoti che si sono succeduti, dal 2009 al 2016, in Abruzzo, in Emilia Romagna e in Centro Italia.

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