Agrigento

Violenza di genere, Ordine dei medici e Donne medico dicono “Basta”

Sensibilizzare e prevenire per contrastare il fenomeno

Pubblicato 9 ore fa

“È assolutamente necessario, anche insieme con le istituzioni, individuare delle soluzioni per intervenire sul gravissimo problema della violenza di genere”. Con queste parole, il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Agrigento, Santo Pitruzzella, ha spiegato le motivazioni che hanno indotto l’Ordine a promuovere, insieme con l’associazione Donne Medico, il convegno che si è svolto questa mattina, nella sala Geraci, nella sede dell’Ordine, dal titolo “Giornata mondiale contro la violenza di genere. Noi diciamo basta”.

Questo convegno tratta un tema molto importante, qual è quello della violenza sulle donne – ha proseguito il presidente Pitruzzella – Abbiamo accolto immediatamente il progetto presentatoci dalla presidente della sezione agrigentina dell’associazione Donne Medico e abbiamo voluto organizzarlo nella sede del nostro Ordine per sensibilizzare quanto più possibile la cittadinanza anche perché il tema della violenza riguarda anche le donne medico. Il numero elevato di femminicidi è soltanto la punta dell’iceberg, ecco perché occorre intervenire nella fase iniziale quando, ad esempio, a livello familiare cominciano i soprusi, le minacce e la violenza economica. Oggi solo l’85 per cento degli uomini ha un reddito contro il 60 per cento delle donne e il 21 per cento di donne non ha un conto corrente. È, dunque, quanto mai necessario, anche insieme con le istituzioni, individuare delle soluzioni per intervenire sul gravissimo problema della violenza di genere fin dalla fase iniziale per evitare di giungere al femminicidio”.

Dopo i saluti delle autorità, Mattia Aquilino, presidente della locale sezione dell’associazione Donne Medico, ha affrontato l’argomento soffermandosi soprattutto sull’importanza della prevenzione per la quale “sarebbe importante cominciare a parlare con i ragazzi, nelle scuole, così da sensibilizzarli e avere la possibilità di captare eventuali situazioni problematiche. Ci sono forme di violenza subdole, psicologiche e il percorso che ci attende sarà difficile e complesso ma siamo sicure che, con l’aiuto delle istituzioni, riusciremo a ridurre gli episodi di violenza, se non eliminarli del tutto”.

La vicepresidente nazionale per il sud Italia dell’Associazione, Claudia Pricoco, si è soffermata ad approfondire il Viprom “il progetto nato in Germania a cura dell’associazione Donne Medico – ha spiegato – punta a formare, informare e dare supporto a chi è colpito da violenza. È, senz’altro, un progetto su larga scala che ingloba corsi per formare gli operatori sanitari sull’accoglienza e su come riconoscere le persone più fragili. Persone che hanno bisogno di supporto e dovranno essere accompagnate durante il periodo di reinserimento nella vita sociale, lontano da chi le ha maltrattate”.

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