Turismo, nasce ciclovia del Belìce: finanziamento al GAL di 800 mila euro
L’intervento interesserà complessivamente 30 chilometri circa della vecchia linea ferrata a scartamento ridotto Castelvetrano-Salaparuta e un piccolo tratto (8 km) dell’ex linea Castelvetrano-Porto Empedocle
La ciclovia del Belìce, progetto presentato dal ‘Gal Valle del Belìce’, è stato finanziato dalla Regione siciliana per un importo di 807mila euro e, fra qualche settimana, sarà bandita la gara d’appalto. A erogare la somma è l’assessorato regionale all’Agricoltura al quale il Gal ha presentato il progetto nell’ambito della Strategia di sviluppo locale ‘Belìce 2020’. L’intervento interesserà complessivamente 30 chilometri circa della vecchia linea ferrata a scartamento ridotto Castelvetrano-Salaparuta (nel tratto tra Partanna e Salaparuta), dismessa negli anni ’70, e un piccolo tratto (8 km) dell’ex linea Castelvetrano-Porto Empedocle, nel tratto vicino località Bertolino di mare a Menfi. Quest’ultima è già una ciclovia e l’intervento riguarderà una manutenzione straordinaria. Sarà bonificato l’ex fondo ferroviario e sarà installata l’apposita segnaletica.
“Per la presentazione di questo progetto – spiega il direttore del Gal Alessandro La Grassa – il Gal ha svolto una lunga mediazione fra Rfi e i Comuni del Belìce interessati (Castelvetrano, Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, Salaparuta), che ha consentito, intanto, la stipula dell’affidamento del tracciato, siglato dal sindaco di Santa Ninfa, Carlo Ferreri, come capofila dei Comuni coinvolti. Dopo l’affidamento è stato predisposto il progetto”. “Il tratto interessato dal progetto sarà di sicuro appeal per molti appassionati di cicloturismo poiché attraversa sia i paesaggi rurali del Belìce, ma continua costeggiando il bosco di Sinapa e conduce fin sotto il Cretto di Burri, nell’antica Gibellina, dando nuovo impulso allo sviluppo turistico del nostro territorio”, ha commentato il sindaco di Santa Ninfa, Carlo Ferreri. “Questi primi interventi del Gal sono inseriti in una strategia complessiva che vede il cicloturismo fra i settori più promettenti perché naturalmente vocato alla destagionalizzazione – conclude il direttore La Grassa – ma anche a basso impatto ambientale”.