Palermo

Sit-in precari davanti la Regione: “pronti a bloccare l’attività nei siti culturali e nei musei”

I lavoratori chiedono di essere stabilizzati

Pubblicato 3 mesi fa

Sit-in dei precari Asu (Attività socialmente utili) impiegati nei siti culturali e nei musei della Regione siciliana domani davanti a Palazzo d’Orleans, a Palermo. Chiederanno di essere ricevuti e ascoltati dal governatore Renato Schifani. La protesta arriva dopo mesi di “infruttuosi tentativi di dialogo con le istituzioni regionali”, denunciano Fp Cgil, Ugl, Ale Ugl, Confintesa e Cobas Codir. Le organizzazioni sindacali hanno ripetutamente sollecitato l’applicazione dell’art. 10, comma 2, della legge regionale 1/2024, che garantisce la contrattualizzazione del personale Asu direttamente utilizzato dal dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana.

“Nonostante gli incontri iniziali con l’assessore regionale e il dipartimento regionale della Funzione pubblica, la situazione è rimasta in stallo”, denunciano le parti sociali. “Non possiamo non sottolineare l’ennesimo paradosso della Regione siciliana per la condizione di questi lavoratori, la cui posizione rimane precaria – sottolineano le sigle sindacali -. Il loro lavoro ha contribuito significativamente all’incremento del turismo nell’Isola, con numeri da record. Questi lavoratori svolgono un ruolo cruciale nella gestione e nella valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, ma si trovano ancora, dopo 26 anni, in una situazione di instabilità professionale”. Fp Cgil, Ugl, Ale Ugl, Confintesa e Cobas Codir avevano già richiesto una convocazione urgente, “rimasta inascoltata”, per discutere e risolvere le problematiche riguardanti la stabilizzazione del personale Asu, sottolineando “la necessità di evitare ulteriori rimpalli tra gli assessorati e di garantire un percorso di stabilizzazione efficace e tempestivo”. I sindacati si dicono pronti ad “azioni più incisive, tra cui uno sciopero e il blocco permanente di tutte le attività nei siti culturali”, senza risposte adeguate. “Il presidente della Regione ha più volte proclamato la fine del precariato in Sicilia. Tuttavia, queste dichiarazioni sembrano dimenticare proprio i precari Asu dei beni culturali, gli unici gestiti direttamente dalla Regione”, concludono i sindacati. 

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