Catania

Mattarella: ovazione per il presidente ‘scortato’ dalla gente

Visita del Presidente della Repubblica a Militello Val di Catania ed inaugurazione della scuola ristrutturata frequentata da Pippo Baudo

Pubblicato 23 ore fa

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è a Militello in Val di Catania, ‘scortato’ tra gli applausi da due ali di folla in festa, tutti stipati ai due lati delle transenne. Molti sono affacciati dagli edifici lungo il tratto di strada pieno di tricolori che separa i luoghi simbolo della sua visita.

Prima l’omaggio ai caduti della resistenza, con una corona d’alloro sistemata sul monumento, poi l’intensa visita alla scuola “Pietro Carrera”, recentemente ristrutturata, intitolata all’autore del libro “Il gioco degli scacchi”, scritto nel 1617, inventore della cosiddetta difesa siciliana. La scuola è la stessa che ha frequentato da ragazzo Pippo Baudo, originario del paese del catanese, come il ministro Nello Musumeci.

Infine, l’incontro con la cittadinanza al Palazzetto dello sport, con famiglie, giovani e giovanissimi, alla presenza di molti sindaci, espressione della cosiddetta Italia ‘minore’, ma in realtà fondamentale spina dorsale del ‘corpo’ della Repubblica. rappresentanze istituzionali, ecclesiali, partitiche, militari e delle forze dell’ordine . C’è tutto il paese del Catanese di circa 6700 anime, affascinante borgo tardo-barocco oggi sgombro da nuvole, rischiarato da un sole ostinato, a salutare il Capo dello Stato, accolto dal sindaco e deputato Pd, Giovanni Burtone. Resistenza, scuola, unità dell’Italia i temi cardine di questa visita nel giorno in cui si celebra ovunque lungo lo Stivale il Tricolore. Tutti in piedi per l’Inno d’Italia suonato nel palazzetto dalla banda e per la calorosa ovazione al presidente: da siciliani a un siciliano di cui sono orgogliosi.

“Le nostre comunità soffrono il ridimensionamento dei servizi che riguardano la sanità, la scuola, i trasporti. Bisogna fermare questo processo, occorre combattere la dispersione scolastica e il rischio di isolamento. Spesso vedono i propri figli partire per studiare, lavorare, affermarsi in luoghi lontani, ritornare nelle feste comandate e avere un cuore sanguinante perchè le radici sono forti e fa male andare via”.

Lo ha detto il sindaco di Militello in Val di Catania, Giovanni Burtone, nel suo intervento al palazzetto dello sport, rivolgendosi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’inverno demografico, ha ribadito, “si sta trasformando in glaciazione e non è solo con la monetizzazione che si può affrontare. Serve una visione, serve convogliare nuove energie per tornare a dare speranza a questi luoghi. Ecco perchè la visita della massima carica della nostra Repubblica, del garante della Costituzione e di quei diritti fondamentali che sono codificati nella prima parte della Carta, assume carattere di evento straordinario. In un mondo globalizzato e sempre connesso in cui purtroppo gli echi delle guerre ci ricordano che la natura umana ha limiti che ci fanno ricadere sempre negli stessi errori e che ci preoccupano per il futuro. La richiesta di pace non è velleitaria ma la consapevolezza che il più lungo periodo di pace che questo continente ha conosciuto non è una conquista perenne ma quotidiana”, ha proseguito il primo cittadino, facendo riferimento all’omaggio del capo dello Stato al monumento alla resistenza e poi all’inaugurazione della scuola ristrutturata. Ha poi rievocato il sacrificio del fratello del presidente, Piersanti Mattarella, di cui ieri è stato commemorato l’omicidio di 45 anni fa per mano mafiosa. Quindi i temi dell’ambiente e della siccità, parlando anche al governatore Renato Schifani e al ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci, seduti accanto al presidente della Repubblica. Quindi i tempi dell’ambiente e della siccità: “Bisogna che si rispettino gli impegni”, ammonisce, “non piove e non nevica da anni e il negazionismo non serve. La nostra agricoltura e la natura di questi luoghi sta cambiando e anche questo ci preoccupa. Abbiamo l’obbligo di lasciare alle generazioni che verranno un mondo ospitale”. Servono investimenti in questa direzione e soprattutto per tutelare “e preservare il bene prezioso dell’acqua”.

Infine, il “forte appello” del primo cittadino e deputato regionale del Pd: “Non si dimentichino queste nostre aeree interne, che meritano un futuro e che le agende istituzionali a tutti i livelli devono rimettere al centro dei lavori la coesione e la tenuta di questi territori che sono fondamentali e preziosi anche per le cinture metropolitane. Senza di noi non c’è coesione e non c’è Italia”.

“Da Militello parte una esortazione, una condivisione di opinioni che non è soltanto nell’interesse di questa città, ma di tutti i Comuni del nostro Paese grandi e piccoli di pianura di montagna, di area interne che avvertono quanto il vincolo nazionale sia essenziale per ciascuno di loro, quando sia indispensabile, quindi garantire nel territorio intero del nostro Paese servizi adeguati, collegamenti adeguati e condizioni di pienezza di cittadinanza per tutti cittadini per tutte le donne e i giovani del nostro paese”.

Lo ha detto il presidente Mattarella a Militello Val di Catania

Al termine del suo intervento – “non era previsto, ma non ho potuto resistere” – il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha lasciato il palazzetto dello sport di Militello in Val di Catania, dove ha incontrato la cittadinanza a conclusione della sua breve visita, dopo l’omaggio al monumento ai caduti della Resistenza e l’inaugurazione della scuola appena ristrutturata. Il sindaco Giovanni Burtone aveva invitato a non dimenticare le aree interne e i piccoli comuni “senza i quali non c’è coesione nel Paese”.

Ha dunque preso la parola Mattarella che, spinto dalle parole del sindaco amico, ha esortato a garantire i “servizi essenziali ed eguali diritti di cittadinanza”.

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