Cultura

La “Milanesiana 2019” ricorda “30 anni dopo Leonardo Sciascia”

Letteratura, musica, cinema, scienza , arte, filosofia, teatro, diritto, economia. Sono i grandi temi annunciati da Elisabetta Sgarbi in apertura di MILANESIANA 2019 ( dal 10 giugno al 31 luglio) da lei ideata e diretta e  che da vent’anni racconta un’Italia piena di energia, piena di speranza.  “ La Milanesiana racconta la speranza e  il […]

Pubblicato 5 anni fa

Letteratura, musica, cinema, scienza , arte, filosofia, teatro, diritto, economia.

Sono i grandi temi annunciati da Elisabetta Sgarbi in apertura di MILANESIANA 2019 ( dal 10 giugno al 31 luglio) da lei ideata e diretta e  che da vent’anni racconta un’Italia piena di energia, piena di speranza.  “ La Milanesiana racconta la speranza e  il tema di questa ventesima edizione è “La speranza”. Gli anniversari ci sono per essere oltrepassati. Anzi sono già oltrepassati quando li si celebra. Eppure—riconosce Elisabetta Sgarbi— non posso non fermarmi a ricordare. Non mi è estraneo un senso di orgoglio compiuto per il tragitto, ma anche un sentimento di nostalgia. Mi mancano amici di questi venti anni che, della Milanesiana, sono stati l’anima: Umberto Eco, Luciano Emmer, Carmelo Bene, Giovanni Reale, Paolo Terni, Michael Cimino, Lucio Dalla, Fernanda Pivano, George Romero e Sergio Claudio Perroni, per citarne solo alcuni. È per non sentire il morso di questa nostalgia che il programma di questa ventesima edizione è un continuo rilancio, una moltiplicazione nel tempo e nello spazio, una sfida fisica e intellettuale ancora più audace.” E tra queste sfide intellettuali e audaci il 3 luglio scorso alle ore 12  ha trovato un suo spazio il ricordo dei trent’anni dalla morte di Leonardo Sciascia. Uno spazio affollatissimo nella “Gallerie d’Italia” in piazza della Scala, fino al punto che si è dovuto spostare parte della folla in una saletta vicina dove era stato improvvisato un grande schermo. Moltissimi altri partecipanti sono stati costretti a rimanere fuori.

Relatori della manifestazione Francesco Merlo e Antonio Gnoli  di Repubblica, lo scrittore e giornalista Matteo Collura di cui quest’anno è stato rieditato dalla Nave di Teseo “Il maestro di Regalpetra-vita e opere di Leonardo Sciascia”; il critico d’arte Vittorio Sgarbi che si è soffermato sugli scritti d’arte dello scrittore racalmutese. In particolare sul libro edito da Bompiani “Invenzione di una Prefettura” (quella di Ragusa) dove  Leonardo Sciascia ricostruisce, in questo volume-catalogo da lui stesso curato e introdotto, la storia di una delle poche opere pubbliche edificate dal Regime fascista in Sicilia, analizzando senza pregiudizi ideologici un progetto figurativo di Duilio Cambellotti di enorme impatto in tutta la sua grandiosa eccezionalità. Era il 1926 anno in cui Ragusa  diventa capoluogo di provincia e per Cambellotti furono obbligati i temi da dipingere  per gli affreschi: la Vittoria di Vittorio Veneto e la Marcia su Roma per il Salone d’Onore, le immagini e le attività del territorio ragusano per la Sala del Camino, i prodotti della terra per la Sala da pranzo.

Nel corso della manifestazione  si è sottolineato il merito del libro di Sciascia  che valse, se non altro, a porre un ulteriore tassello alla poliedricità di un artista completo come Duilio Cambellotti, “il tecnico più esperto, inventivo e geniale dell’arte italiana a cavallo dei due secoli”, come lo definì Giulio Carlo Argan. e in cui “l’artista ha impegnato la forma ma non la fede”, come giustamente ha precisato anche Vittorio Sgarbi commentando quel ritrovamento.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *