Fai, l’Eremo di Santa Rosalia tra i primi posti della classifica “I luoghi del cuore”
Si vota fino al 10 aprile 2025
A oggi il luogo in Sicilia al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa su www.iluoghidelcuore.it) è l’Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina nel cuore dei Monti Sicani, a Santo Stefano Quisquina (AG), da cui dista pochi chilometri. L’eremo è immerso in una foresta di querce secolari: il termine “Coschin”, da cui trae origine il nome della località, significa infatti “oscurità” o “luogo in ombra”. Il sito ha un’importante storia spirituale legata a Santa Rosalia, che qui visse come eremita. La struttura attuale, edificata nel 1772 grazie a donazioni di fedeli, è un complesso monastico che protegge la grotta sacra, recante un’antica epigrafe che testimonia la vita di devozione della Santa. Ogni anno, la prima domenica di giugno, è al centro di una grande festa che coinvolge l’intera comunità. Il comitato I Luoghi del Cuore di Santo Stefano Quisquina si sta impegnando a preservare questo patrimonio storico, bisognoso di urgenti interventi di sicurezza e manutenzioni straordinarie, promuovendo l’Eremo al censimento “I Luoghi del Cuore” 2024, con l’aiuto della locale Pro Loco.
Sempre in provincia di Agrigento, molto votata anche la Torre di Gaffe, imponente esempio di architettura costiera risalente al XVII secolo, situata tra Licata e Palma di Montechiaro. Fa parte di una serie di torri di avvistamento disseminate lungo la costa e serviva a proteggere il feudo dei Grugno, duchi delle Gaffe, nobile famiglia catalana che possedeva la vasta spiaggia – il cui facile approdo è stato sfruttato anche dalle truppe anglo-americane nel 1943 – e l’entroterra agricolo, specializzato nella coltivazione di canna da zucchero, lavorata nell’opificio di cui si vedono i resti. La torre, di forma cilindrica e con un diametro di 9,80 metri, è in buone condizioni e conserva porzioni dell’intonaco originale. All’interno, il primo piano presenta un unico ambiente coperto da una cupola ribassata. Il Comitato Tutela Torre di Gaffe, che sta facendo votare il sito al censimento “I Luoghi del Cuore” 2024, nasce dall’unione di amici, villeggianti storici, residenti ed esercenti che amano il piccolo borgo marinaro di Torre di Gaffe e che desiderano far conoscere non solo la torre che lo domina, ma anche l’intero tratto costiero in cui è situata, al fine di promuovere la salvaguardia e la valorizzazione del territorio e del suo prezioso patrimonio.
Segue il Viale dei tigli e Villa comunale di Santo Stefano Quisquina (AG), spazio verde che accoglie i visitatori con un suggestivo viale alberato che conduce verso la valle del Magazzolo. Realizzato agli inizi del Novecento per iniziativa del medico Ignazio Attardi e di un gruppo di amici, rappresenta un patrimonio naturalistico e sociale di grande valore. Con una superficie di 46.935 metri quadrati, la villa offre a residenti e turisti uno spazio di tranquillità e ospita numerosi arbusti appartenenti a varie specie, oltre a 21 specie arboree diverse, con la netta predominanza delle piante di tiglio, seguite – per numero di piante – dal frassino, dal ligustro e dall’albero di Giuda. Recenti interventi hanno arricchito il giardino all’italiana con aiuole e vialetti di Evonimo giapponese, mentre l’ampio prato e il parco giochi garantiscono spazi sicuri per i bambini. Il comitato I Luoghi del Cuore di Santo Stefano Quisquina si impegna attivamente nella valorizzazione e conservazione di questo luogo, prezioso per la comunità, e lo sta facendo votare al censimento “I Luoghi del Cuore” 2024 per promuovere la conservazione e la riqualificazione in particolare del giardino all’italiana.
Molti voti anche per il Parco Regionale di Cava Ispica, situato tra Modica, Ispica e Rosolini, in provincia di Ragusa, uno stretto vallone solcato da un corso d’acqua, che si estende per circa 13 chilometri, offrendo un suggestivo panorama. L’area è uno dei maggiori complessi naturalistico-archeologici della Sicilia, grazie alla sua articolata stratigrafia, con una continuità insediativa dall’Età del Bronzo fino all’Alto Medioevo. La sua parte più settentrionale, nota come Cava Ispica, raggiunge un’altitudine di 400 metri ed è stata testimone di importanti scoperte archeologiche, tra cui un villaggio risalente all’Età del Bronzo, rinvenuto nel 1986 nella contrada Baravitalla. Il Parco ospita anche un cimitero paleocristiano, con loculi e tombe ad arcosolio e un Gymnasium ellenistico con iscrizioni greche. Non meno significativo è il quartiere trogloditico del Cuozzu, che conserva resti della chiesa in grotta di Santa Maria, risalente all’epoca normanna. Al di fuori del sito, la chiesa rupestre di San Nicola, recentemente recuperata, completa questo straordinario patrimonio culturale. Il Parco Archeologico Regionale di Cava Ispica partecipa al censimento “I Luoghi del Cuore” 2024 al fine di valorizzare la memoria storica del complesso.
Segue l’Ex Fornace Penna di Sampieri, frazione del Comune di Scicli (RG), situata in un contesto paesaggistico molto suggestivo. Progettata dall’ingegnere Ignazio Emmolo in risposta alla richiesta di materiali per la ricostruzione dopo il terremoto di Messina del 1908, venne edificata nel 1912 in posizione strategica, vicino al mare, alla cava di argilla e alla stazione ferroviaria di Sampieri. Questa fabbrica di laterizi, importante esempio di architettura industriale applicata ai forni Hoffmann, era caratterizzata da due ordini di bifore e da un impianto innovativo a sedici camere in pietra, alimentato da combustibili solidi. Il suo camino divenne un punto di riferimento per la navigazione costiera. Tuttavia, un incendio doloso nel 1926 interruppe la sua attività, lasciando un’eredità di degrado e contese legali. Nonostante ciò, quel che resta oggi della struttura continua a suscitare interesse e ammirazione. Il sito è stato anche scelto come set della serie televisiva “Il commissario Montalbano”, che ha contribuito a farlo conoscere a un pubblico più vasto. Simbolo di storia e cultura, la fornace, passata di proprietà della Regione Siciliana a fine luglio 2024, è da poco oggetto di qualche iniziale intervento di messa in sicurezza, ma resta in attesa di un progetto complessivo, che miri a ridonarle una valorizzazione adeguata.
E ancora, segnalato con particolare interesse l’Eremo di Santa Febronia e sito archeologico di Contrada Coste, principale monumento di Pelagonia (CT). Questa basilica rupestre, risalente al VI-VII secolo d.C., è con ogni probabilità il risultato della trasformazione di una tomba preistorica in luogo di culto. L’abside ospita un affresco del Cristo Pantocratore, affiancato da un’Annunciazione e da altre figure risalenti al XV secolo, mentre le pareti laterali raffigurano il martirio di Santa Febronia e San Bartolomeo, databili tra XVI e XVII secolo. Nella parte centrale, gradini lapidei conducono a un ambiente più in basso, con nicchie che servivano a mummificare, almeno parzialmente, i corpi dei monaci. Le Coste di Santa Febronia conservano anche notevoli resti di un villaggio che risalgono principalmente all’Età del Bronzo, tra il 2.000 e il 1.500 a.C. Analisi archeologiche condotte dalla Soprintendenza di Catania hanno messo in luce i resti di una capanna e del suo corredo, un lungo muro che delimitava l’abitato e la necropoli di tombe a grotticella artificiale; studi successivi hanno permesso di rivelare dettagli sulla dieta degli abitanti della zona e sull’evoluzione delle tecniche metallurgiche. Il luogo viene votato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2024 per la sua importanza storica ed etnologica.