Parlamentari retrocessi, nuovi poveri e l’Unesco silenziosa
Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia agrigentina”
La retrocessione dei parlamentari agrigentini è ormai un dato di fatto. La parte del leone la fanno quelli di Catania e Palermo. Del resto l’aveva già annunciato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nell’ultima intervista rilasciata a Giorgio Bocca (fine agosto 1982). L’asse di quegli affari, di quegli appalti e di quel turismo regge ancora. Restiamo isolati e, forse, raccogliamo le briciole.
“E’ da tempo che assistiamo ad un continuo logoramento delle rappresentanze politiche agrigentine, relegati a ruoli sempre meno verticistici a tutto vantaggio di quelli espressi a Palermo e a Catania. A dire il vero se da un canto sono costrette a fare un passo indietro nella gestione della cosa pubblica nei vari assessorati, dall’altro va a loro merito il riconoscimento di quella integrità politica e morale per non farsi condizionare dai poteri forti. Da qui la retrocessione negli incarichi di governo. E poi, escluso qualcuno, i deputati agrigentini non amano trattenere legami di assoluta sudditanza verso il capo di turno”.
Troppi furti in città, troppi sfaccendati e disoccupati. Il panorama che offre la cronaca è preoccupante.
“Sono i costi di un paese democratico. Troppi in giro in piena libertà. Troppi furti, scippi, aggressioni creano giudizi negativi su coloro che hanno attraversato a rischio della vita i fiumi, il deserto e il mare per un futuro migliore. Li vediamo anche a gruppi a vagabondare per le strade. Una immigrazione senza controllo alla fine crea seri problemi. Per non parlare dello sfruttamento della prostituzione da parte di persone senza scrupolo. Guardando la statistica quasi tutti sono giovani extracomunitari. Da qui la necessità di una politica di integrazione per non alimentare siffatti fenomeni di delinquenza per lo più giovanile”.
Per Tony Cucchiara è in corso l’intitolazione di una piazzetta dalle parti di via Empedocle. Per altre figure illustri come Enzo Lauretta non è stata avanzata proposta alcuna.
“Non si muove foglia senza una forte sollecitazione. Inoltre, potrei aggiungere alla tua domanda assai pertinente che per il prof. Lauretta non è pervenuta dal punto di vista ufficiale alcuna domanda. Allora bisogna che qualcuno avanzi apposita richiesta. Per quanto riguarda Tony Cucchiara, bisogna fare un atto integrativo da sottoporre alla Prefettura in quanto non sono ancora trascorsi dieci anni dalla morte. Solo per i grandi personaggi non se ne tiene conto. E quindi il Comune con proprio atto deliberativo dovrà mettere in evidenza il percorso umano, artistico e professionale di Tony Cucchiara”.
La strada degli scrittori finisce laddove si costruirà il rigassificatore. Non si tiene conto delle leggi e neanche della designazione dell’Unesco come patrimonio dell’umanità.
“Purtroppo si. Ancora una volta si ritorna a parlare del rigassificatore, un’opera fortemente sollecitata dai poteri forti in barba alla bellezza storica del paesaggio, al parco archeologico, ai luoghi pirandelliani, alla villa romana, alla Scala dei turchi, alla Costa del mito, a ridosso del paese di Porto Empedocle. Un danno al futuro della Valle dei Templi Patrimonio dell’umanità. Un patrimonio che l’Unesco ha il dovere di tutelare. La strada degli scrittori cambierà nome in strada del rigassificatore. Così è se vi pare direbbe il nostro Pirandello che se fosse vivo difenderebbe il suo luogo natio”.