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Parchi eolici, pannelli solari , teatri di pietra abbandonati

Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia agrigentina”

Pubblicato 2 anni fa

La capitaneria di Porto Empedocle ha informato della possibilità di un parco eolico antistante la costa agrigentina. Ci chiediamo quali benefici e quali problemi potrà creare vista la poco chiara utilità dei precedenti impianti eolici. 

“Domanda pertinente e di grande significato. Ormai il nostro litorale è preso di mira da società per mirati investimenti. Prima con Nuove energie per la costruzione di un rigassificatore a ridosso dei luoghi pirandelliani e del Parco archeologico ed ora a cura della società Avenhexicon di Milano che intende realizzare un parco eolico con l’attraversamento poi di un cavo marino che si immetterà successivamente su aree di notevole interesse paesaggistico. Manca una terza proposta, quella di interessare la Valle dei templi di un progetto per la realizzazione magari di una centrale nucleare. È possibile che non ci si renda  conto che la Sicilia ha dato abbastanza all’industria del nord che ha distrutto luoghi importanti come Melilli, Priolo, Gela, Milazzo, Porto Empedocle? Adesso chiedo di conoscere quali altre iniziative siano in cantiere per mettere a dura prova una terra che merita massimo rispetto. Intanto mi piacerebbe conoscere il pensiero al riguardo della capitaneria di Porto”.

Ancora una volta prendiamo atto che non basta un sindaco educato e volenteroso  ma  occorre anche una amministrazione  che nel suo complesso sappia affrontare e risolvere i problemi della città. Primo fra tutti l’inciviltà di parte dei cittadini.

“Sono perfettamente d’accordo. Questa città ha bisogno di modificare il corso delle cose ed aggredire i problemi se vuole avere un futuro di gloria e per  non essere costretta ad imboccare in modo irreversibile la strada del tramonto. Occorre una forte sterzata per rispondere in modo ottimale alle costanti tematiche del suo naturale sviluppo. Non è possibile assistere a fenomeni di inciviltà da parte di numerosi cittadini che credono di potere seminare (impunemente) in ogni  luogo sacchi di pattume o di posteggiare anche in terza fila le proprie automobili, o di noti esercenti che credono di essere i padroni delle strade e dei marciapiedi per collocare sedie e tavolini. E poi la prassi dei venditori di frutta di invadere spazi pubblici. E qui occorre che l’amministrazione dimostri di avere i muscoli per controllare in modo appropriato il suolo pubblico”.

I Teatri di pietra vanno in scena ad Eraclea Minoa mentre il Teatro di pietra del Parco Addolorata si deteriora giorno dopo giorno. Noi ad Agrigento siamo specialisti nel fare deteriore i teatri all’aperto come accadde per la grande struttura delle Panatenee, acquistata per tre miliardi dalla Provincia regionale fu trasferita al Villaggio della gioventù di Raffadali dove continuò a marcire, dimenticata. Fino a quando la morte di un ragazzo, precipitato  fra le sue strutture arrugginite,  la portò ai disonori della cronaca.

Vecchio argomento. Oggi in tutta la regione c’è la corsa all’uso dei teatri di pietra. Lo si vede a Segesta,  Palazzolo Acreide, Taormina, Siracusa, Cattolica Eraclea. L’unico di cui dispone la nostra città è lasciato in assoluto abbandono e degrado. Eppure per la sua costruzione sono stati impiegati decine di milioni delle vecchie lire da parte della Cassa per il Mezzogiorno. E qui viene alla mente il famoso teatro delle Panatenee che dopo l’impossibilità di essere gestito dai privati venne acquistato dalla provincia per poi dirottarlo a Raffadali al Villaggio della gioventù. Una fine ingloriosa al pari del teatro di pietra all’interno del Parco dell’Addolorata”.

Il parcheggio pluripiano mai completato di piazzale Rosselli è diventato un luogo ad alto rischio sociale e ambientale.

“Segno di incuria e di abbandono di una struttura importante per la città. Da decenni il posteggio pluripiano è sotto gli occhi di tutti. Un monumento lasciato al suo triste destino, ovvero di una opera incompiuta, dove non si comprende la causa di tale atroce misfatto. È possibile trovare un punto d’incontro tra l’Ente appaltante e l’impresa aggiudicataria? Dopo tanti decenni l’unica cosa che si nota è l’uso improprio da parte dei vicini e degli extracomunitari come deposito improprio. Insomma è diventato un luogo pericoloso per la vivibilità cittadina. I problemi della città sono tanti e per questo occorre ritrovare impegno e compattezza da parte non solo della Giunta ma anche e soprattutto dal Consiglio comunale”.

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