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Occorre una pianificazione dell’intero territorio comunale agrigentino

Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia agrigentina”

Pubblicato 1 anno fa

Si nota un grande fervore politico per le candidature alle elezioni provinciali. Ma per quali progetti  e quali visioni future?

“Da diversi giorni si muovono tra i vicoli della politica gli aspiranti candidati. Perlopiù sono coloro i quali albergano o frequentano  assiduamente le segreterie dei deputati regionali e nazionali. Personaggi abbastanza conosciuti negli ambienti politici, da decenni, sempre a rincorrere posti di sottogoverno. Inoltre, sono in gran parte quei soggetti che cambiano casacca con assoluta disinvoltura che chiedono e poi promettono mari e monti. Non c’è niente di nuovo all’orizzonte, trattandosi di personaggi della vecchia scuola politica più sensibile alle questioni private che all’interesse pubblico. A fronte dei nomi che circolano c’è poco da sperare”.

Grande manifestazione al tempio della Concordia per il tricolore paracadutato dal “Tuscania” dei carabinieri. Non pensi che in quel contesto ci sarebbe voluto un ricordo del gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa?

“Francamente l’arrivo dei paracadutisti del “Tuscania” è stato un evento straordinario che ha dato un tocco di genialità alla manifestazione indetta dal Comando provinciale dell’Arma a supporto dell’iniziativa del Comune  a favore di Agrigento capitale della cultura. Uno spettacolo unico ed avvincente che ha riscosso consensi da parte del numeroso pubblico presente. A mio modo di pensare le istituzioni presenti avrebbero dovuto fare almeno un cenno sull’anniversario dell’eccidio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Una ricorrenza importante per ricordare un eroe, un grande servitore dello Stato, un carabiniere che da ragazzo, fra l’altro, aveva studiato nella nostra città. Quel che conta alla fine è il ricordo fra tutti noi ed in particolare dell’Arma. Se uno dei paracadutisti fosse sceso con la immagine del generale Dalla Chiesa e con lo striscione dell’Arma sarebbe stato un valore aggiunto alla manifestazione di “Agrigento capitale della cultura”.

Al di là delle parole “colonialiste” che vi sono scolpite, come “uccisi dalla zagaglia barbara”. una ripulitura ci vorrebbe per le lapidi sulla facciata del nostro municipio ormai illeggibili per la patina del tempo.

“Si sono perfettamente d’accordo. Il prospetto dell’edificio ha bisogno di interventi di manutenzione straordinaria  nonché del rifacimento del prospetto, degli infissi, delle ringhiere, dei balconi e delle due lastre marmoree. Bisogna accelerare l’iter burocratico per avviare alla gara d’appalto e alla consegna dei lavori. L’assessore preposto ai lavori pubblici unitamente al personale degli uffici tecnici comunali dovrà rimboccarsi le maniche ed aggredire i problemi edilizi ed urbanistici della città. Non c’è più tempo da perdere. È anche un modo operativo e funzionale per non essere poi travolti dall’emergenza dei tempi attuativi in ordine ai cantieri”.

Malgrado le nostre sollecitazioni al dialogo fattivo e concreto su tante evidenze civico-drammatiche, l’amministrazione comunale solitamente tace.

“Non vogliamo passare come fustigatori degli assessori. Noi da tempo suggeriamo le manchevolezze con lo scopo e il desiderio di vedere i problemi affrontati di petto e risolti. Ci accorgiamo invece che il loro silenzio è frutto di autostima non dando risposte alla gente. Il caso più eclatante è la sporcizia in ogni luogo della città. In via Imera (più volte segnalato) anziché debellare l’erbaccia, la si fa crescere per creare l’Amazzonia. Anche qui si sta zitti e muti. Non è colpa del Sindaco ma dell’assessore alla nettezza urbana. Lo stesso vale per l’assessore alla viabilità. Abbiamo suggerito di affrontare la questione del traffico a Villaggio Mosè specie durante il mercatino del lunedì. Una situazione fatiscente specie per coloro che provengono da Palma o da Licata che sono costretti a lunghe file di macchine. Abbiamo sollevato il problema del Parco dell’Addolorata da cedere in comodato d’uso al Parco archeologico e Paesaggistico per farlo uscire dall’abbandono e dal degrado. Nessun provvedimento è stato adottato. La questione del parcheggio di piazza Rosselli è ancora insoluta. Noi auspichiamo un ponte di operosità per il bene della città. Dateci risposte e saremmo i primi ad evidenziarle”.

D’estate aumentano i turisti, aumentano le multe e diminuiscono i parcheggi. Saremo costretti a ricorrere al numero chiuso?

“Il problema è grande e merita di essere affrontato seriamente senza titubanza alcuna. La situazione è sotto gli occhi di tutti specie nei riguardi dei forestieri. Agrigento ha bisogno di parcheggi e nello stesso tempo una pianificazione della circolazione stradale. Bisogna spendere poche parole e sedersi ad un tavolo di lavoro con gli addetti istituzionali come Genio Civile, Soprintendenza, Comune, Parco Archeologico e Paesaggistico per rivedere la normativa in ordine al Piano regolatore della città. Non è possibile vedere una vasta zona dell’area archeologica invasa da strade statali, comunali e provinciali. Il problema non si risolve con le multe ma con la pianificazione dell’intero territorio comunale”.

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