Il teatro di Ezio D’Errico avrà un futuro agrigentino
L'Ordine dei giornalisti ha inserito D’Errico in un corso di formazione che si è svolto nel foyer del Teatro Pirandello
Due anni fa aveva riscosso notevoli consensi l’iniziativa di Beniamino Biondi di portare sulla scena il teatro di Ezio D’Errico.
Numerosa la partecipazione di artisti ed esponenti della cultura alla conferenza tenuta nella corte dell’Accademia di Belle arti di Agrigento per ricordare Ezio D’Errico, il più grande scrittore nato ad Agrigento dopo Luigi Pirandello, isolato in vita e trascurato da morto.
A distanza di due anni l’Ordine dei giornalisti ha trovato opportuno inserire D’Errico in un corso di formazione che si è svolto il 20 aprile presso il foyer del Teatro Pirandello con la partecipazione del vicepresidente della Fondazione Andrea Cirino, dell’assessore alla cultura Gioacchino Ciulla e dei relatori Luigi Mula, Beniamino Biondi e Salvatore Nocera Bracco.
La loro presenza ha dimostrato un interesse autentico ed una sensibilità comune che tracciano una direzione chiara e condivisa nel processo avanzato dell’impegno culturale per Agrigento. Appare chiaro che proprio da Ezio D’Errico, questo genio rinascimentale nato in terra di Agrigento, bisogna ripartire non potendo più dire di non conoscerlo. Ripartenze teoriche, ma anche concrete.
La città deve conoscere il grande scrittore di romanzi gialli degli anni ’30 che alla fine della sua vita si configura come il padre del teatro dell’assurdo in Italia, un drammaturgo visionario che racconta sulla scena l’insensatezza del mondo dando vita alla cosiddetta categoria del “teatro della solitudine”.
Si è convenuti sulla necessità che D’Errico – che, per una folle sorte, non è mai stato rappresentato in Italia – torni sulle scene (e Beniamino Biondi ne ha assicurato la pubblicazione dei testi teatrali), e proprio da Agrigento riparta la diffusione dei suoi lavori per il teatro con le sue opere rieditate e finalmente lette. Rassicurazioni e impegni concreti sono stati concordati per questo fine. Intanto sono sempre sul tavolo le iniziative di Biondi per volersi impegnare alla organizzazione di una giornata di studio sull’autore, con presenze del mondo accademico e culturale, e alla fondazione di un premio annuale di drammaturgia intitolato a Ezio D’Errico che abbia respiro nazionale e possa configurarsi come un momento di celebrazione del contributo enorme che gli scrittori di Agrigento hanno dato al teatro moderno.