Ci son voluti trecentomila euro per svegliare l’opposizione comunale
Diego Romeo e Paolo Cilona conversano nella “Sicilia agrigentina”
Rottamare le cartelle esattoriali è diseducativo, dice il Comune. Lo stesso però non si risparmia denaro pubblico per finanziare l’effimero del consenso.
“A mio modo di vedere hanno fatto bene a non dare corso alla rottamazione delle cartelle. È la giusta risposta ai furbetti di quartiere che hanno il dovere di indossare i panni dell’onesto contribuente al pari degli altri che costituiscono per fortuna la maggioranza dei cittadini. Quello che suggerisco agli amministratori è di impegnare bene gli introiti e destinarli principalmente per servizi essenziali della città. In poche parole bisogna comportarsi da buon padre di famiglia”.
Si cercano volontari accompagnatori per la Sagra del mandorlo. Sarebbe stato meglio affidare a una qualche associazione specializzata di fornire personale dietro compenso.
“I tempi sono cambiati. Una volta il numero dei volontari o meglio degli accompagnatori era molto di più del fabbisogno. Le abitudini sono cambiate. I giovani del passato si prestavano ben volentieri a fare gli accompagnatori nella speranza di stare accanto principalmente alle ragazze dei gruppi folkloristici. Un modo per sognare una dolce avventura. Oggi non è più così. I giovani giustamente pretendono di essere compensati a fior di euro. Il volontariato riguarda altri settori e non quello della kermesse folcloristica”.
L’opposizione si è svegliata e ha chiesto conto e ragione delle spese affrontate per la serata “Achille Lauro”. Il comune di Agrigento quando “oserà” rendere pubbliche le spese?
“Era ora! Finalmente si riscontra la voce dell’opposizione. La rincorsa alla spesa pubblica è una cattiva ed antica propensione paragonabile a quella dei tiranni di un tempo che per acquietare il popolo mettevano in campo le tre F` (Festa, Farina, Forca). Appare evidente che l’attuale strategia per la promozione turistica di Agrigento si basa principalmente sull’effimero. È una propensione al pari di quella dell’ex assessore regionale al turismo che aveva impegnato una notevolissima somma per un’iniziativa al festival di Cannes. A quanto pare sussiste un punto di riferimento sul piano politico. Comunque al di là di ogni considerazione politica staremo a vedere la dovuta rendicontazione”.
L’autonomia siciliana c’è già anche se non adeguatamente applicata. Allora che ce ne facciamo dell’autonomia differenziata? Avremo oltre al Porcellum una ulteriore porcellata?
“Non è riuscito a Bossi realizzare il progetto “La Padania”, oggi un altro leghista promuove seppur con toni affabili lo stesso progetto chiamato Autonomia differenziata. Dopo la legge elettorale dallo stesso ideata e poi definita “porcellum” si vuole dividere l’Italia in danno delle regioni meridionali. Si tratta di una vera “porcellata” in danno principalmente alle regioni a statuto speciale come la Sicilia. La nostra regione in verità non ha applicato le tante prerogative che la stessa costituzione garantisce. Intanto, non si comprende il motivo in ordine alla mancata applicazione dell’articolo 38, che tanto tempo ha rappresentato una risorsa per la nostra regione. Non si comprende altresì del perché sia stata eliminata “La Cassa per il Mezzogiorno” fonte economica a sostegno delle infrastrutture (acquedotti, condutture, reti fognarie, elettriche, strade e collegamenti ecc.) Altro che autonomia differenziata. Bisogna solo lottare per il rispetto delle autonomie speciali e per il Mezzogiorno”.
Ma i leghisti agrigentini dell’ultima ora chissà cosa ne pensano di questa proposta?
“I leghisti agrigentini: avranno la consapevolezza politica di leggere l’animo bellicoso del ministro leghista in danno delle regioni meridionali. Una proposta dietro la quale si nasconde il vero proposito, quello di poter gestire in modo autonomo settori portanti come la scuola e la sanità. Diventare la ruota di scorta del nord costituisce un grave pericolo. Questo non esclude la nostra critica nei riguardi dei governanti meridionali che preferiscono cullarsi e non affrontare di petto i gravi problemi del Sud”.
Molti spazi del teatro Pirandello sono stati assegnati a personaggi del teatro e della mitologia.. Restano palchetti e corridoi per i teatranti che ci lasceranno. Va ricordato che la intitolazione di strade, piazze, teatro e biblioteche deve essere applicata dopo dieci anni dalla morte del designato e quando si tratta di monumenti è obbligatorio il parere della soprintendenza alle antichità. Al riguardo la legge è chiara.
“È vero. La legge al riguardo è chiara. La stessa intitolazione del Comune non è sufficiente in quanto occorre il nulla osta della prefettura e l’autorizzazione da parte del ministero competente. Purtroppo a volte ci si dimentica di compiere alcuni passaggi che la legge impone”.