RISERVATO ABBONATI

Capo Scirocco di Emanuela Abbadessa

di Letizia Bilella

Pubblicato 3 anni fa

“La musica si diffuse nella stanza potente e lieve. Sul reticolo fitto degli accordi si levava acuto un canto di disperata bellezza che fiaccava le membra. Infinita, lunga e straziante, quando sembrava sul punto di spegnersi, la melodia rimontava, si gonfiava e saliva in alto per poi ridiscendere lentamente, ondeggiando come una piuma. E questo avvenne una volta e poi ancora una e ancora un’altra e Luigi seppe che era Anna a nutrire la musica confondendola in un vortice per poi lasciarla al destino della sua misera caduta. Infine le note tacquero del tutto, lei tirò fuori un fazzoletto dal polsino del vestito e si asciugò il viso. Forse era una lacrima.”

Luigi è poco più di un bambino quando, con pochi stracci e il dono di un’incredibile voce da tenore, si imbarca per la Sicilia in cerca di fortuna. Mentre la folla lo spinge sulla passerella della nave, vede la “grande goccia nera che emette suoni”: è un pianoforte a coda e l’istinto gli suggerisce di seguirlo. Su un carro, nascosto tra le gambe dello strumento, raggiunge Capo Scirocco, dove incontra Rita Agnello, ricca vedova, di carattere e di rara bellezza, che decide di accoglierlo in casa.

Grazie a lei, Luigi impara la vita del nobile, frequenta gli eleganti salotti della città, assapora il vento caldo che le dà il nome e che si dice faccia impazzire le donne. Un giorno, però, scopre che il pianoforte scorto al suo arrivo appartiene ad Anna, giovane figlia di un mercante di agrumi. Ogni sera la ascolta dalla strada, sogna di diventare cantante lirico e si sente già cresciuto, quasi uomo. Ma quando soffia lo scirocco, due donne nella mente di un ragazzo sono troppe. 

Un libro caldo, avvolgente,  difficile da abbandonare; ti entra nella mente e nel cuore. Talmente coinvolgente, con le sue descrizioni accuratissime e vivaci come pennellate impressionistiche e con l’espressione dei sentimenti talmente lucida e profonda che è difficile non trovarsi fianco a fianco con Rita, Luigi o Mimì e gioire e soffrire con loro. I profumi e i colori della Sicilia prorompono dalle pagine, fuoriescono, ti raggiungono e non se andranno facilmente. Romanzo polposo, carnale ma anche agile, nitido e asciutto. Incanta l’intelligenza con cui l’autrice avvolge il lettore senza equivoci nelle spire di un melodramma. 

Un libro per chi ama la musica, e crede che ti possa cambiare la vita. Un libro per chi vive di musica  ma riesce a farne a meno, sapendo che la vita è altrove. Un libro per chi ama la grande letteratura, e resterà folgorato dalla descrizione di una Sicilia antica eppur sempre attuale, lenta eppur dinamica, urbana e segnata dalla cultura luogo dell’anima, d’incontri irripetibili, di esperienze destinate a sedimentare nella memoria. La Musica non solo come fil rouge della vicenda ma assoluta protagonista. Il romanzo nella sua forma ottocentesca è privo di riferimenti storici se non quelli dell’ethos siciliano, dove il cerimoniale della vita di società, con i tipici momenti conviviali, vive una interminabile ed epica battaglia di ruoli.

Le cerimonie degli incontri sono terreni di contesa e sotto la veste della formalità, si palesano come aspri contraddittori, per poi diluire la belligeranza e ricomporsi nel banale e formale quotidiano. Un romanzo delicato e musicale che piacerà a chi ama la letteratura ottocentesca. Intrecci amorosi, forti passioni e brucianti gelosie fanno della storia di Rita e Luigi, i protagonisti, una lettura piacevole e originale nel panorama letterario dei nostri tempi.

Romanzo con la forza del classico dove lo scirocco, caro all’ isola, è un vento d’amore.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *