Crisi idrica, serve acqua per la seconda irrigazione: sit-in degli agricoltori sulla Ss115
Gli agricoltori e i sindaci di Ribera, Bivona, Montallegro chiedono almeno 1 milione di metri cubi dalla diga Castello e 500 mila dalla diga di Prizzi per garantire la seconda irrigazione
Almeno 1 milione di metri cubi dalla diga Castello e 500 mila dalla diga di Prizzi per garantire la seconda irrigazione. Questa è la richiesta degli agricoltori affiancati dai Sindaci di Ribera, Bivona, Lucca Sicula e Montallegro che oggi hanno si sono riuniti in un sit-in, a ridosso della strada statale 115 in prossimità dello svincolo di Caltabellotta, per poi spostarsi presso la sede periferica del Consorzio di bonifica in Contrada Donna Vanna.
Il Sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo all’unisono con i Sindaci hanno ribadito con forza che a fronte di 5 milioni e 900 mila metri cubi presenti nella diga Castello, almeno 1 milione e 200 mila metri cubi devono essere assegnati ad uso irriguo, atteso che per l’uso potabile 1 milione e mezzo sono stati già messi in salvaguardia fino a Dicembre.
Negativa è stata al momento la replica dei dirigenti della cabina di regia a Palermo, secondo i quali i volumi di “salvaguardia” devono essere accantonati fino a Febbraio 2025 (e quindi altri 300 mila metri cubi mensili per uso potabile), data l’incertezza delle possibili precipitazioni autunnali.
Il Sindaco di Ribera, con i colleghi dei territori interessati, rimarca che, a fronte del dubbio sulle possibili precipitazioni, si ha invece l’assoluta certezza che l’agricoltura del nostro territorio, senza una irrigazione nei prossimi giorni, è condannata a morte in tempi brevi. Pertanto è perentoria ed inderogabile l’ennesima richiesta di disponibilità per almeno 1 milione e 200 mila metri cubi per uso irriguo dalla Diga Castello: tra l’altro, date le recentissime piogge dei giorni scorsi (che hanno alimentato la diga di Prizzi, con un consistente aumento dei volumi di acqua di almeno 400 mila metri cubi), questo quantitativo a maggior ragione deve essere destinato per l’irrigazione dei territori della parte alta del sosio verdura e del basso verdura.
Infine, sottolinea il Sindaco Ruvolo che vede a rischio il comparto produttivo più importante, che le possibili piogge autunnali potranno alimentare la diga Castello (attraverso la famosa bretella), cosi da soddisfare anche le esigenze ad uso potabile della zona.
In questo momento qualsiasi altra iniziativa passa in secondo piano; è necessario ed urgente salvare 6 mila ettari di agrumeti e le aziende agricole del territorio per evitare di lasciare morire l’economia del comprensorio con le conseguenze economico sociali che ne deriverebbero, compresi possibili disordini di ordine pubblico.
Se non si troverà una quadra gli agricoltori lunedì 12 agosto si sposteranno a Palermo presso il Dipartimento Regionale dell’acqua e dei rifiuti. (Foto Corriere di Sciacca)