“Uccise il consuocero per un matrimonio non gradito”, il processo riparte in Appello
Sul banco degli imputati siede il canicattinese Luigi Lalomia: è accusato di aver ucciso Mario Vincenzo Lauricella, suo futuro consuocero
Ripartirà il prossimo 30 gennaio, davanti la Corte di Assise di Appello di Palermo, il processo di secondo grado a carico di Luigi Lalomia, 78 anni, pensionato di Canicattì, accusato di aver investito e ucciso Mario Vincenzo Lauricella, meccanico sessantenne, suo futuro consuocero. In primo grado l’imputato è stato condannato a 14 anni e 6 mesi di reclusione. All’uomo, inizialmente accusato anche del tentato omicidio della nuora, vennero concesse le attenuanti generiche e i reati di omicidio volontario e tentato omicidio furono riqualificati in omicidio preterintenzionale e lesioni personali gravi.
Alla base della drammatica vicenda, secondo quanto ipotizzato adesso dall’accusa, un matrimonio programmato e mai digerito tra il figlio di Lalomia e la figlia della vittima. Il 30 maggio 2021, a margine dell’ennesima violenta discussione, la situazione degenerò. Il pensionato, a bordo di un Fiat Doblò, investì il consuocero schiacciandolo contro il muro del magazzino. La dinamica della tragedia è ancora oggi al centro di un’aspra discussione tra accusa e difesa. Mario Vincenzo Lauricella in quell’occasione, prima di essere travolto dal mezzo pesante, riuscì a salvare la figlia spingendola fuori dalla traiettoria del veicolo. Il meccanico morì all’ospedale di Messina dopo un mese di agonia. L’imputato è difeso dall’avvocato Calogero Meli. I familiari della vittima sono rappresentati dall’avvocato Salvatore Amato.