Truffa sulle indennità di disoccupazione, 13 misure cautelari e sequestro di 7 milioni di euro
Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonche' illeciti di natura tributaria
Misure interdittive nei confronti di 12 persone e sequestro preventivo di beni e di disponibilita’ finanziarie per oltre 7 milioni di euro nei riguardi di 21 societa’. Operazione dei finanzieri del Comando provinciale diPalermo che hanno sgominato un gruppo criminale promosso da due palermitani per la commissione di frodi ai danni dell’Inps e dell’Erario per il conseguimento dell’indennita’ di disoccupazione – la Naspi – con profitti per circa 4 milioni di euro e mediante societa’ di comodo (di fatto gia’ cessate e non in regola con gli obblighi dichiarativi/previdenziali).
Le indagini eseguite dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Palermo hanno documentato che tali societa’ dopo avere fatto emergere l’esistenza di oltre 700 lavoratori asseritamente in nero, ne avrebbero fittiziamente regolarizzato la posizione per poi interrompere il rapporto d’impiego, costituendo cosi’ i presupposti di legge per il riconoscimento dell’indennita’. La seconda tipologia di frode, ai danni dell’Erario e diretta all’evasione fiscale e alla truffa contributiva, si sarebbe basata sulla costituzione di ‘societa’ cartiere’ (sempre, di fatto, dirette dai promotori dell’associazione), che avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti volte a documentare cartolarmente fittizie forniture di manodopera in favore di altre societa’, allo scopo di sollevare queste ultime da tutti gli adempimenti e gli oneri fiscali e previdenziali derivanti dal rapporto con i propri lavoratori, procurando cosi’ un profitto quantificato in oltre 1 milione di euro; cessioni di beni o prestazioni di servizio mai avvenute o avvenute con soggetti diversi rispetto a quelli documentati dalla contabilita’, per un importo di oltre 2 milioni di euro.
Questi meccanismi avrebbero cosi’ provocato un danno alle casse dello Stato che, tra provvidenze pubbliche non spettanti e omessi versamenti degli oneri dovuti, e’ stato quantificato in oltre 7 milioni di euro, cifra oggetto del provvedimento di sequestro disposto. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonche’ illeciti di natura tributaria.