Giudiziaria

“Scappò con la cassa del condominio”, messa alla prova per amministratore 

L’amministratore, accusato di aver sottratto i soldi dell’intero condominio, svolgerà lavori di pubblica utilità per un anno per estinguere il reato

Pubblicato 1 giorno fa

Dodici mesi di lavori di pubblica utilità per estinguere il reato. Il giudice del tribunale di Agrigento, Giuseppe Sciarrotta, ha disposto la messa alla prova nei confronti di S. R., 44 anni, amministratore di condominio finito a processo per appropriazione indebita. L’esito positivo del percorso, che sarà valutato il 23 dicembre 2025, determinerà l’estinzione del reato. I fatti contestati risalgono agli inizi del 2020.

Secondo l’accusa, l’amministratore di condominio avrebbe prosciugato il conto di un intero condominio, quasi trentamila euro tra quote e anticipi versati dai residenti del palazzo, utilizzandoli per scopi e spese personali. L’inchiesta nasce dalla denuncia di alcuni residenti di una palazzina nel quartiere di Fontanelle. I condomini, nonostante le quote versate, venivano raggiunti da solleciti di pagamento delle utenze relative a luce, gas e lavori.

L’imputato, dopo essere stato citato a giudizio, ha chiesto tramite l’avvocato Calogero Montante la messa alla prova. Il giudice, alla luce anche di un contesto familiare valutato positivamente e dell’assenza di precedenti penali, ha dato l’ok all’affidamento ai servizi sociali ritenendo il fatto non una espressione di volontà a delinquere ma un episodio occasionale. Il reato contestato all’amministratore di condominio, una volta trascorso il periodo di prova, sarà dichiarato estinto. 

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