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Ravanusa, piantato l’albero di Falcone: simbolo di riscatto civile contro la mafia

La cerimonia rientra nel progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale “Un albero per il futuro” e “Albero Falcone”

Pubblicato 3 anni fa

E’ stata piantata questa mattina, nella piazza antistante l’istituto Manzoni di Ravanusa, una gemma duplicata dall’Albero di Falcone, il famoso Ficus macrophilla columnaris magnolioides (simbolo del riscatto civile contro le mafie) che cresce nei pressi dell’abitazione del giudice Giovanni Falcone, alla presenza delle Istituzioni civili, religiose e militari. La cerimonia rientra nel progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale “Un albero per il futuro” e “Albero Falcone” promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e fortemente voluto dalla fondazione Falcone e dall’Arma dei Carabinieri.

“Un progetto ambizioso dei Carabinieri per combattere i crimini ambientali con l’Arma dell’educazione alla legalità ambientale e con il coinvolgimento delle scuole per il raggiungimento di questo obiettivo”,ha dichiarato il colonnello Vittorio Stingo, comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento, a margine della cerimonia di piantumazione della gemma alla quale hanno partecipato tra gli altri il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, il procuratore Salvatore Vella, il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo.

Il progetto albero per il futuro prevede la donazione e messa dimora nelle scuole italiane di circa 5000 piantine nel triennio 2020-2022 e a tutt’oggi sono circa 900 gli istituti scolastici che hanno aderito.

“Le piccole piante donate alle scuole italiane hanno lo scopo di formare il grande bosco diffuso formato dalle giovani piante messe a dimora da tutti i giovani studenti e sarà visibile su una apposita piattaforma web che monitorerà la crescita e lo stoccaggio della CO2”, ha spiegato il tenente colonnello Vincenzo Castronovo comandante del centro Crimine Natura di Agrigento.

Nella provincia di Agrigento saranno consegnate 255 gemme dell’albero Falcone e 212 piante di specie autoctone con peculiarità specifiche per ogni area. Sono 16 le scuole che hanno aderito al progetto. I militari del Centro Anticrimine Natura Carabinieri di Agrigento nei prossimi giorni saranno presenti presso gli istituti scolastici di Grotte, Racalmuto, Favara, Canicattì, Licata, Agrigento, Caltabellotta, Burgio, Ribera, Sciacca, Sambuca di Sicilia e Lampedusa ove incontreranno giovani alunni, i docenti e i Dirigenti scolastici  per la consegna delle  piante da mettere a dimora. 

Si è partiti dalla scuola di Ravanusa come simbolo di rinascita dopo l’esplosione di via Trilussa che ha fatto delle vittime. “Abbiamo scavato, le indagini non sono chiuse ancora, ma io ho trovato una comunità forte, viva che ha creduto nello Stato, che è stato presente sin da subito, ha dichiarato il procuratore di Agrigento, Salvatore Vella. E’ un momento particolare, oggi si pianta una gemma, che diventerà un’albero che crescerà qui, e questo è il posto migliore per iniziare a guardare al futuro”.

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