Giudiziaria

Indebita percezione dei fondi Pnrr, sequestrati 165 mila euro: 4 indagati

Gli indagati avrebbero sostenuto spese estranee alle finalità dei finanziamenti, nonché rendicontato costi per importi sovrafatturati

Pubblicato 15 ore fa

I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un decreto con cui il G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta del locale Ufficio della Procura Europea (EPPO – European Public Prosecutor’s Office), ha disposto il sequestro di somme di denaro e beni per un importo pari a circa 165 mila euro quale profitto dei reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche e di malversazione. L’attività scaturisce dagli esiti di un controllo amministrativo condotto dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, mirato alla verifica delle modalità di impiego e destinazione delle risorse del Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza (P.N.R.R) relative a quattro finanziamenti, di importo complessivamente pari a circa un milione di euro, erogati in favore di due società palermitane operanti nel settore del commercio di generi alimentari e di arredi da bar e riconducibili ai proprietari di un noto brand internazionale di caffetterie presente in diversi Paesi del mondo. 

Gli indagati sono Maria Onorato, amministratore unico della Bacio nero group Srl; Danilo Bonanno, rappresentante legale della Master arredi Srl; Damaride Onoraro, rappresentante legale della Daniele Onorato Srl e Master arredi Srl: rispondono di truffa aggravata, malversazione di erogazioni pubbliche e falso. Le indagini sono state coordinate dai Pm di Eppo Geri Ferrara e Amelia Luise. Per gli inquirenti, gli indagati tra l’altro avrebbero, attraverso l’impiego strumentale di schermi societari riconducibili ad un unico management familiare, fatto figurare le società come entità diverse, nonostante fossero gestite tutte come un’unica entità, e avrebbero documentato costi superiori a quelli effettivamente sostenuti per la realizzazione del programma di investimento oggetto dei contributi pubblici. Inoltre, anche grazie alla rete di società create, avrebbero emesso fatture gonfiate o rilasciate operazioni inesistenti per maggiorare la quota di finanziamenti richiedibili per la realizzazione dei progetti .

Scopo degli incentivi la “transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione industriale” e la “partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali”. Gli accertamenti eseguiti hanno consentito di riscontrare che i quattro indagati avrebbero sostenuto spese estranee alle finalità dei finanziamenti, nonché rendicontato costi per importi sovrafatturati o, in alcuni casi, per operazioni inesistenti. È emerso, altresì, che una delle società beneficiarie avrebbe richiesto, e ottenuto in parte, un contributo di importo superiore rispetto a quello spettante in base ai requisiti realmente posseduti. Le risultanze dell’intervento ispettivo sono state prontamente segnalate alla competente Autorità Giudiziaria, permettendo così di giungere al sequestro delle somme malversate e indebitamente percepite, nonché di bloccare ulteriori erogazioni a vantaggio dei responsabili. L’odierna operazione di servizio testimonia la stretta sinergia operativa tra la Procura Europea e la Guardia di Finanza a tutela degli interessi economico – finanziari dell’Unione Europea, nella consapevolezza che l’illecita apprensione di risorse destinate agli investimenti frena lo sviluppo del Paese. 

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