Giudiziaria

Incendio Omnia, il procuratore Di Leo: “Senza intercettazioni molti reati non sarebbero emersi”

Lo afferma il procuratore di Agrigento, Giovanni Di Leo, dopo gli arresti in provincia per l'incendio al centro stoccaggio della Omnia

Pubblicato 4 ore fa

 “Senza le attivita’ tecniche di intercettazione e senza la continua ed attenta opera di riscontro dei fatti emersi da parte dell’Arma dei Carabinieri molti di tali reati non sarebbero neanche emersi, e per alcuni di essi non vi e’ di fatto denunzia, a riprova di un preoccupante clima di omerta’ e sfiducia nello Stato”. Lo afferma il procuratore di Agrigento, Giovanni Di Leo, dopo gli ultimi arresti in provincia di Agrigento per il maxi rogo che ha interessato il centro stoccaggio rifiuti di Licata Omnia srl del 20 gennaio, spiegando che “nessuna collaborazione e’ pervenuta dai titolari dell’impianto”.

Contestati, tra gli altri, i reati di estorsione, furto pluriaggravato, incendio doloso, inquinamento ambientale. I progetti di legge in corso di discussione “che prevedono – anche per tali reati – termini brevissimi di durata delle operazioni tecniche di intercettazione – aggiunge il procuratore – renderebbero, di fatto, non effettuabili indagini di questo tipo, e non consentirebbero di pervenire a individuare gli autori di fatti di rilevantissima gravita’ sociale come l’incendio per il quale si procede, che ha liberato rilevanti quantita’ di diossina ed altri composti tossici nell’atmosfera. L’incendio sembrerebbe essere stato appiccato per un corrispettivo irrisorio su mandato di persone allo stato ancora ignote”.

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