Giudiziaria

Favara, riforniva autobotte da pozzo sequestrato: scarcerato 35enne 

La vicenda risale allo scorso 24 agosto e nasce da un esposto inviato congiuntamente alla Tenenza di Favara, al Comune e al Genio Civile di Agrigento

Pubblicato 5 mesi fa

Il gip del tribunale di Agrigento, Iacopo Mazzullo, ha convalidato l’arresto di Gerlando Russotto, 35 anni, di Favara, fermato negli scorsi giorni dai carabinieri con l’accusa di ricettazione. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato sorpreso a rifornire la sua autobotte da un pozzo sequestrato. La vicenda risale allo scorso 24 agosto e nasce da un esposto inviato congiuntamente alla Tenenza di Favara, al Comune e al Genio Civile di Agrigento.

I carabinieri di Favara, dopo essersi appostati nei pressi della casa del cognato di Russotto, hanno notato quest’ultimo rifornire la propria autobotte da un pozzo che era stato sequestrato nel giugno dello scorso anno. Da qui la contestazione del reato di ricettazione. L’indagato, difeso dagli avvocati Salvatore Cusumano e Giuseppe Barba, ha respinto le accuse durante l’interrogatorio di garanzia.

Una versione che però non ha convinto il giudice che sul punto scrive: “Non è stato in grado di indicare il cliente e ancora risulta inverosimile che egli vendesse a sua volta l’acqua che regolarmente pagava mediante un normale contratto di fornitura, non potendo evidentemente in tal modo spuntare una significativa differenza di prezzo di acquisto e prezzo di rivendita; in ultimo non si cede il motivo per il quale i carabinieri avrebbero dovuto dichiara il falso allorché hanno dato atto di avere osservato direttamente l’autobotte del Russotto rifornirsi presso il pozzo del cognato”. Per questo motivo il giudice ha convalidato il provvedimento ma non ha applicato alcuna misura nei confronti del 35enne che è stato scarcerato e rimesso in libertà: “Le esigenza cautelari risultano insussistenti in ragione del vincolo reale già impresso all’autobotte, sicché la richiesta va rigettata”. 

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