Giudiziaria

“Droga e maltrattamenti in comunità ma non ci fu violenza sessuale”: 3 condanne

L’inchiesta su un giro di droga e maltrattamenti all’interno della comunità Oasi di Emmanuele di Favara.

Pubblicato 5 mesi fa

Si conclude con tre condanne e quattro assoluzioni lo stralcio abbreviato del processo scaturito dall’operazione “Dark Community”, l’inchiesta su un giro di droga e maltrattamenti all’interno della comunità Oasi di Emmanuele di Favara. L’impianto accusatorio – che ipotizzava anche una violenza sessuale con annesso ricatto per il pagamento dello stupefacente – ne esce fortemente ridimensionato. Il principale imputato Chyaru Bennardo, 41 anni di Favara, difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione a fronte di una richiesta di oltre 12 anni avanzata dalla pubblico ministero.

Il gup Iacopo Mazzullo ha, infatti, riqualificato alcune contestazioni: la violenza sessuale diventata tentata e per le cessioni di droga vengono applicate le attenuanti della lieve entità. La pena più alta (3 anni e 8 mesi di reclusione) è stata inflitta a Carmelo Cusumano, 53 anni di Favara. Un anno di reclusione, invece, per Luigi Capraro, 25 anni di Agrigento. L’accusa, nei confronti di questi ultimi due imputati, aveva chiesto condanne dai 4 ai 6 anni di reclusione. Il giudice ha disposto altresì l’assoluzione nei confronti di: Carmelo Nicotra, 39 anni, di Favara (difeso dall’avv. Maria Alba Nicontra); Gaetano Lombardo, 48 anni di Favara; Giovanni Colantoni, 28 anni e Salvatore D’Oro, 51 anni, di Favara.

Al centro dell’inchiesta c’è la comunità Oasi di Emmanuele. Secondo l’accusa nella struttura, che sulla carta si sarebbe dovuta occupare del recupero di persone con problemi psichici e di tossicodipendenza, si sarebbe invece spacciato. Nell’inchiesta veniva anche contestata una violenza sessuale ai danni di una ospite, che si era costituita parte civile tramite l’avvocato Samantha Borsellino, della comunità che sarebbe stata ricattata con la minaccia di diffondere video e immagini compromettenti se non avesse saldato un debito di droga. Il reato è stato riqualificato da violenza a tentata violenza sessuale.

Nell’inchiesta sono coinvolti altri sette imputati che però hanno scelto la via del rito ordinario: Antonio Presti, 37 anni; Calogero Rizzo, 36 anni; Giuseppe Papia, 64 anni di Favara (difesi dagli avvocati Calogero Vetro, Antonietta Pecoraro e Gianluca Sprio) e di Paolo Graccione, 45 anni nato in Germania; Antonio Emanuele Gramaglia, 29 anni; Gaetano Gramaglia, 33 anni; Fiorella Bennardo, 43 anni di Favara. Nel collegio difensivo gli avvocati Fabio Inglima Modica, Maria Alba Nicotra,Vincenzo Caponnetto, Ivana Rigoli, Daniele Re e Monica Malogioglio. 

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