Corruzione, l’ingegnere Maurizio Costa torna in libertà: annullata ordinanza
L'ex capo della protezione civile agrigentina era stato arrestato con l'accusa di corruzione e falsità ideologica nel blitz contro la mafia di Sciacca
Il tribunale del Riesame di Palermo, accogliendo il ricorso dell’avvocato Fabrizio Di Paola, ha annullato l’ordinanza cautelare nei confronti dell’ingegnere Maurizio Costa, 64 anni, dirigente regionale già a capo della protezione civile in provincia di Agrigento, arrestato tre settimane fa dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Palermo sulla famiglia mafiosa di Sciacca. Costa, che era già stato posto ai domiciliari per motivi di salute, torna così in libertà. La difesa ha contestato sia la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, stante l’assoluta estraneità dell’Ing. Costa alle ipotesi di reato ipotizzate, che la ricorrenza delle esigenze cautelari.
Costa, originario di Favara, è accusato di corruzione e falsità ideologica. Secondo gli inquirenti avrebbe affidato direttamente degli appalti pubblici, tra questi quello per la costruzione dell’hub vaccinale di Sciacca per un importo di 110 mila euro, all’impresa del nipote del boss Friscia, ritenuto il capo della locale famiglia. In cambio, secondo l’accusa, avrebbe ricevuto utilità consistite in alcuni lavori privati nella sua abitazione.