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Accoglienza migranti, Di Caro: “Siculiana tagliata fuori dal contributo ristoro”

 “La Regione Siciliana lascia incredibilmente fuori il Comune di Siculiana dai beneficiari del contributo di ristoro per fronteggiare l’emergenza immigrazione. Si tratta di una dimenticanza assolutamente insensata considerando che questo comune dell’Agrigentino ospita uno dei centri d’accoglienza più grandi della Sicilia e dove spesso purtroppo avvengono disordini che mettono a rischio la salute e l’immagine […]

Pubblicato 4 anni fa

 “La Regione Siciliana lascia incredibilmente fuori il Comune di Siculiana dai beneficiari del contributo di ristoro per fronteggiare l’emergenza immigrazione. Si tratta di una dimenticanza assolutamente insensata considerando che questo comune dell’Agrigentino ospita uno dei centri d’accoglienza più grandi della Sicilia e dove spesso purtroppo avvengono disordini che mettono a rischio la salute e l’immagine dell’intera comunità. Musumeci disponga immediatamente l’inserimento del comune di Siculiana tra i beneficiari di tale ristoro che si aggira in circa mezzo milione di euro”. A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giovanni Di Caro che incalza il presidente della Regione a inserire anche questa cittadina dell’Agrigentino tra i comuni beneficiari del ristoro per fronteggiare l’emergenza dei flussi migratori

L’assessorato regionale alle autonomie locali – spiega Di Caro – ha stanziato circa 2 milioni di euro da ripartire ai comuni di Lampedusa Linosa, Augusta, Porto Empedocle e Pozzallo. Tutti comuni che certamente sono in prima linea nel fronteggiare l’accoglienza dei migranti, ma tra questi non figura incredibilmente la cittadina di Siculiana che ospita dal 2013 un centro di accoglienza ubicato a Villa Sikania che come testimoniano anche le cronache, supera perennemente la capienza consentita, con disagi per gli stessi ospiti e per tutta la città che nel frattempo ha subito un crollo verticale della domanda turistica. Sarebbe urgente e auspicabile da parte della Regione estendere il contributo anche a questa città” – conclude Di Caro.

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