Politica

Scuola di formazione politica della DC, Pace revoca inviti a La Vardera e Di Paola

A bloccarne la partecipazione è Carmelo Pace, ideatore del corso

Pubblicato 24 ore fa

 Il leader del M5s in Sicilia Nuccio Di Paola e il deputato regionale Ismaele La Vardera non andranno a Ribera per tenere la loro lezione al corso di formazione politica organizzato dalla Dc. Non per loro scelta, però. A bloccarne la partecipazione, dopo avere ricevuto l’invito come altri politici dell’opposizione, è Carmelo Pace, ideatore del corso e capogruppo democristiano all’Ars. “Ad ogni invitato ho chiesto di parlare della politica dal proprio punto di vista, della propria esperienza partitica, delle diversità. Nessuno mi ha chiesto né tantomeno è stato da me autorizzato a offendere gli avversari, tantomeno nessuno è stato e sarà autorizzato ad offendere il mio leader Toto’ Cuffaro”, scrive su Fb Pace.

Sono state indigeste tra i dirigenti Dc le parole usate da Di Paola e La Vardera per spiegare il motivo per cui avevano accettato l’invito in casa del “nemico politico”. Per Pace “i miei amici e colleghi Di Paola e La Vardera “probabilmente perché criticati dalla stampa stanno reagendo alle critiche, a mio avviso, in maniera eccessivamente cruenta nei confronti di Cuffaro, quasi a giustificarsi”. “Chiedo scusa io a Cuffaro e agli iscritti del mio partito per il linciaggio subito. E’ stato un mio errore – afferma il capogruppo della Dc – Chiedo scusa pure ad Ismaele e Nuccio se sono stato causa di attacchi nei loro confronti, non era nelle mie intenzioni.

A tutto però c’è un rimedio. Nel corso di formazione politica ognuno potrà esprimersi liberamente ma nel rispetto della dignità degli altri. Saremo felici di ascoltare le dottrine politiche diverse e distanti dalla Democrazia Cristiana. Le offese francamente no. Ne’ per Cuffaro, ne’ per altri. Chiederò personalmente a Di Paola e a La Vardera di evitare di partecipare. Il confronto è il sale della politica, il linciaggio mediatico – per un mio personale errore – invece no”. L’intervento di Di Paola era in programma il 23 maggio, giorno della commemorazione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta assassinati a Capaci; quello di La Vardera il 5 settembre.

LA NOTA DI DI PAOLA: “NON HO OFFESO NESSUNO”

“Ci tengo a precisa che io non ho fatto alcuna offesa”, commenta il leader del M5s in Sicilia, Nuccio Di Paola, apprendendo la decisione di Carmelo Pace, ideatore del corso di formazione politica della Dc in programma a Ribera, di annullare l’invito che gli era stato fatto a tenere la sua lezione il 23 maggio. Niente palco anche per Ismaele La Vardera.

Ieri Di Paola aveva lanciato un post su Fb spiegando le ragioni della scelta di accettare l’invito che la Dc ha fatto anche ad altri esponenti delle opposizioni: “Il Cuffarismo è uno dei mali della Sicilia e non dobbiamo avere paura di dirlo anche dentro casa di Cuffaro stesso. Per scardinare questo sistema politico serve accendere i riflettori e non voltare le spalle facendo finta che non stia succedendo nulla, perché nel frattempo Cuffaro governa con la destra la Regione siciliana e il suo consenso sta aumentando. Andrò a smontare questo sistema fin dentro casa sua – aveva scritto Di Paola – per questo abbiamo accettato l’invito alla scuola della Dc, anche con il collega Ismaele La Vardera. Con coraggio questa deve diventare una battaglia di tutti i siciliani”. 

LA NOTA DI LA VARDERA E DI PAOLA: “TEMONO IL CONFRONTO”

“Avevamo accettato l’invito di andare a Ribera al corso di formazione politica promosso dalla Dc ad una condizione ben chiara: poter dire quello che pensiamo senza alcuna limitazione. Il collega Pace aveva accettato questa nostra condizione, ma quando ha visto i nostri post sui social in cui ribadivamo che saremmo andati lì proprio per rimarcare le nette distanze tra noi e la politica fallimentare di Cuffaro, hanno deciso di zittirci impedendoci di partecipare all’incontro”. Lo affermano congiuntamente i deputati Ismaele La Vardera e Nuccio Di Paola.

“La domanda sorge spontanea: perché invitarci pensando che non avremmo potuto avere la libertà di dire tutto quello che volevamo? – aggiungono – Se democrazia deve essere, bisogna avere anche il coraggio di ascoltare chi ha un pensiero diverso dal tuo. Avremmo parlato con garbo e gentilezza senza offendere nessuno, ma se per loro offendere equivale a dire la verità, ossia che il loro leader per quanto ci riguarda dovrebbe ritirarsi a vita privata dopo aver distrutto la Sicilia, allora siamo ben lieti di continuare a dare la nostra idea di Sicilia in giro per i territori. L’occasione persa è stata la loro”.

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