Politica

Rischio aumento disoccupazione in Sicilia, Cisl: “Bisogna cambiare marcia”

Il 2023 potrebbe chiudersi con un aumento del numero di disoccupati di quasi il 13%

Pubblicato 2 anni fa

Il futuro della Sicilia non si prospetta roseo, i dati sono precisi: il 2023 potrebbe chiudersi con un aumento del numero di disoccupati di quasi il 13%. Previsioni che sono in linea con un trend ormai consolidato, tanto che l’Eurostat ha posizionato la Sicilia al quinto posto tra le regioni europee per percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che sono disoccupati e alla seconda posizione italiana per percentuale di popolazione disoccupata tra i 15 e i 74 anni. Numeri di segno negativo, secondo le rilevazioni dell’Agenzia europea, si registrano anche nell’occupazione femminile, pari al 29,1%, il dato più basso in Unione Europea.

“Rispetto a questa drammatica fotografia – commenta il segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio – il governo regionale e l’Ars devono dare un forte segnale, cambiando velocità e direzione di marcia”. Per il numero uno della Cisl siciliana, le priorità sono chiare. “Il lavoro, il welfare, il rilancio della pubblica amministrazione e le infrastrutture, sono le prime questioni a cui bisogna mettere mano – dice -. Ma per farlo non si può attendere, occorre fare presto. Vanno subito varati gli interventi e i provvedimenti necessari, che noi da tempo chiediamo e che abbiamo anche indicato nel nostro pacchetto di proposte, il ‘Cantiere Sicilia’, lanciato a dicembre dello scorso anno”.

Il segretario generale della Cisl dell’Isola chiede che l’Esecutivo Schifani e il Parlamento siciliano aprano subito un confronto con le parti sociali. “Escludere il sindacato sarebbe un errore gravissimo che porterebbe verso il fallimento. L’intesa fra Governo, Cgil, Cisl e Uil e Anci sul monitoraggio della governance dei fondi Pnrr è certamente un primo passo, ma non basta. Perché deve essere messo a sistema questo metodo su tutti i temi, a partire da quello sulle politiche attive sul lavoro, che per noi è al centro dell’agenda sociale ed economica”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *