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Rifiuti, Schifani: “In Sicilia occorre cambiamento epocale, rilevate infiltrazioni mafiose”

E' il monito del Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, nel corso dell'audizione davanti alla Commissione Ecomafie

Pubblicato 3 ore fa

“Occorre un cambiamento epocale nel settore dei rifiuti in Sicilia: per tutelare l’ambiente, per valorizzare una risorsa sprecata, per abbattere i costi dei cittadini, per garantire la legalità”. E’ il monito del Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Ecomafie. “In questo senso è essenziale il contieniti offerto dalla Vostra Commissione alla quale confermo la massima collaborazione mia e di tutte le strutture regionali. La cooperazione tra istituzioni statali e regionali potrà consentire di conseguire questi risultati”, dice. E aggiunge: “Sono molteplici le criticità risalenti nel tempo” nel settore dei rifiuti i Sicilia “che hanno motivato la gestione commissariale”. “Con l’inizio delle attività si è giunti all’approvazione del nuovo piano, al finanziamento dei termovalorizzatori, all’organizzazione della struttura, all’avvio delle procedure ad evidenza pubblica per la realizzazione dei nuovi impianti”, conclude.

“In merito ai roghi di rifiuti l’Assessorato all’Energia e ai servizi di Pubblica Utilità ha richiesto all’ARPA, al Comando del Corpo Forestale Regionale e ai Vigili del Fuoco il proprio contributo. In particolare, questi ultimi hanno evidenziato che dal 1° gennaio 2022 al mese di settembre 2024 si sono verificati 56 roghi in discariche e impianti di trattamento rifiuti”. Lo ha reso noto nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Ecomafie il Presidente della Regione siciliana,Renato Schifani. “Tali dati non comprendono i numerosi interventi dei Vigili del Fuoco per la combustione di materiali vari, legati al fenomeno diffuso dell’abbandono dei rifiuti. ARPA Sicilia ha riferito in merito all’attività di monitoraggio ambientale eseguita a seguito dell’incendio di Bellolampo avvenuto in data 24.07.2023. Un ulteriore evento è avvenuto il 17.06.2024 lungo la scarpata della cosiddetta VII vasca. In data 25/06/2024 si è verificato un incendio presso la discarica sita in C.da Zuppà nel Comune di Mazzarrà S. Andrea (ME), cui si è fatto precedentemente cenno”. “Oltre agli incendi presso gli impianti Arpa Sicilia ha riferito su altri eventi incendiari particolarmente rilevanti che hanno riguardato in data 20.01.2024 l’impianto di trattamento rifiuti della Ditta OMNIA, sito in Contrada Bugiades nel Comune di Licata (AG), e in data 22.08.2022 l’impianto della Ditta Ecomac Smaltimenti S.r.l., sito in C.da San Cusumano nel Comune di Augusta (SR)”, riferisce Schifani.

“Al fine di cercare di fronteggiare la criticità emergente, già nel 2018 (con l’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile 8 marzo 2018, n. 513 e ss.mm.ii.) è stato avviato l’iter per la realizzazione di due interventi di ampliamento delle discariche esistenti quali la VII vasca di Bellolampo a Palermo per 960.000 mc (consegnata nel corso del corrente anno) e la discarica di contrada Borranea a Trapani, suddivisa in due interventi distinti per complessivi 961.000 mc (una delle quali per circa 631.000 mc che è in fase di consegna al soggetto gestore)”. Così il Presidente della regione siciliana, Renato Schifani, Tali interventi, attualmente in corso di completamento, sono da ritenere di interesse strategico in quanto consentiranno di frenare nel breve periodo l’emergenza per la città metropolitana di Palermo e per la provincia di Trapani”.

“Il precedente Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani, approvato nel 2021, ha fissato, in linea con le direttive europee, obiettivi di miglioramento del riciclo e di riduzione dello smaltimento in discarica. Tuttavia, i risultati ottenuti fino ad oggi non sono stati pienamente raggiunti.I risultati relativi alla raccolta differenziata sono stati in generale, nel tempo, inferiori alle aspettative, e comunque al di sotto del 65%”. Così il Presidente della regione siciliana Renato Schifani audito dalla Commissione Ecomafie. “Nonostante un progressivo aumento, la percentuale di raccolta differenziata media annuale in Sicilia, è passata dal 51% nel 2022 (dati ISPRA), 55,20% nel 2023 (dati ISPRA) e 55,78% fino al 16 Settembre 2024 (Dati Dipartimento acqua e rifiuti)- dice – Purtroppo nelle città metropolitane di Palermo e Catania, sulla base dei dati in nostro possesso, nel 2024 le percentuali di Raccolta Differenziata (media annuale) risultano molto basse”. “Anche l’obiettivo di ridurre i rifiuti smaltiti in discarica non è stato raggiunto. Infatti, la quantità di rifiuti destinati alle discariche è rimasta elevata (circa 70%), con una riduzione, rispetto al dato iniziale, insufficiente per avvicinarsi all’obiettivo del 10%. Questo ha comportato notevoli criticità nel sistema impiantistico e ha evidenziato la necessità di migliorare la gestione e la realizzazione degli impianti intermedi”. 

“Il cronoprogramma relativo alla realizzazione dei due impianti prevede la consegna e l’inizio dei lavori di costruzione entro la fine del 2026. Il PRGR adottato prevede, in conformità a quanto disposto dall’art. 14-quater, la realizzazione di due Termovalorizzatori, da ubicarsi nelle zone industriali di Palermo e Catania, finanziati nel limite complessivo di 800 milioni di euro nell’ambito dell’Accordo Coesione FSC 2021-2027 sottoscritto con il Presidente del Consiglio ed approvato dal Cipess”. Così il Presidente della regione siciliana Renato Schifani, durante l’audizione davanti alla Commissione Ecomafie. “I due Termovalorizzatori verranno progettati garantendo le seguenti prestazioni: capacità di trattamento di 300.000 ton/anno di scarti (circa 38 tonnellate l’ora, considerando una disponibilità annuale di 8.000 ore), dalle operazioni di pretrattamento nelle piattaforme regionali, di Rifiuti Indifferenziati (RI), della frazione secca dei Rifiuti Differenziati (RD) e dei Rifiuti Organici (RO) (complessivamente, 600.000 tonnellate); potenza elettrica installata, 25 MWe (complessivamente, 50 MWe)”. E ancora: “Essi costituiscono gli elementi chiave per raggiungere l’obiettivo di ridurre drasticamente la percentuale di rifiuti destinati alle discariche, come richiesto dalla Direttiva UE 2018/850, che prevede un limite massimo del 10% di rifiuti conferiti in discarica entro il 2035. Consentiranno inoltre di: superare le condizioni di fragilità del sistema di gestione dei rifiuti urbani nella Regione Siciliana,”assicurare il completamento della rete impiantistica integrata nel rispetto delle migliori tecniche disponibili (BATBest Available Techniques); smaltire la fase residuale proveniente dalla gestione dei rifiuti, compresi quelli generati nell’ambito delle attività di riciclaggio o di recupero, che risultino non più recuperabili; ridurre i movimenti di rifiuti, azzerando del tutto il trasferimento fuori regione. dice Schifani – adottare metodi e di tecnologie più idonei a garantire un alto grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica”. 

“La gestione dei rifiuti rappresenta una delle sfide ambientali più rilevanti per la Regione Siciliana, caratterizzata da una storica dipendenza dalle discariche e da un sistema impiantistico non adeguatamente sviluppato. In questo contesto, la realizzazione di due termovalorizzatori nei comuni di Palermo e Catania si inserisce come un’azione strategica volta a modernizzare il ciclo dei rifiuti, garantendo una riduzione significativa del conferimento in discarica e un efficiente recupero energetico”. Così il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, durante l’audizione davanti alla Commissione Ecomafie. “L’obiettivo primario di questi impianti è quello di incrementare la sostenibilità ambientale della gestione dei rifiuti, ridurre i costi di smaltimento e assicurare una maggiore autonomia energetica per la Regione. Tale iniziativa si allinea alle direttive europee e nazionali in materia di economia circolare e riduzione dell’impatto ambientale derivante dalla gestione dei rifiuti urbani”, dice.

“La gestione Commissariale ha l’obiettivo di accelerare, in via d’urgenza e in conformità a quanto stabilito dal Codice dell’ambiente, il completamento della rete impiantistica regionale, favorire il recupero energetico e garantire la sostenibilità ambientale, nel rispetto della normativa europea e nazionale sulla gestione dei rifiuti e sull economia circolare”. Così il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, audito in Commissione Ecomafie. “La norma frutto di un proficuo confronto tra Governo nazionale e regionale ha peraltro contemplato la scelta della realizzazione di termovalorizzatori ad iniziativa pubblica per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione Siciliana- dice – lo stanziamento di 800 milioni di euro derivanti dal Fondo sviluppo e coesione quale finanziamento pubblico per garantire un può basso impatto sulla tariffa dei cittadini della modernizzazione e razionalizzazione del sistema”. “Il DPCM del 22 febbraio 2024 ha consentito il mio insediamento quale commissario straordinario con l’obiettivo di garantire il completamento della rete impiantistica integrata ed il conseguimento, nell’ambito di un’adeguata pianificazione regionale del sistema di gestione dei rifiuti, il recupero energetico, la riduzione dei movimenti di rifiuti e l’adozione di metodi e di tecnologie più idonei a garantire un alto grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica”, aggiunge.

“La presenza della criminalità mafiosa e del malaffare, in particolare nel settore delle discariche, è ampiamente comprovata dalle indagini di settore, ma soprattutto dai provvedimenti dell’Autorità giudiziaria, in taluni casi anche molto recenti”. E’ la denuncia del Governatore siciliano, Renato Schifani audito alla Commissione Ecomafie. “A conferma di ciò v’è da rilevare come ben due società operanti nel settore, sottoposte a misure di prevenzione antimafia (è di pochi mesi fa la pronuncia di confisca da parte del Tribunale di Catania), che facevano capo allo stesso gruppo imprenditoriale, abbiano intrapreso un contenzioso giudiziario contro la struttura commissariale per ottenere l’annullamento (accompagnato dalla domanda di sospensione) dell’ordinanza che approva il piano rifiuti- spiega Schifani – Ciò a dimostrare che, al di là della piena regolarità dei ricorsi avallati dai custodi giudiziari a tutela dei valori patrimoniali delle aziende confiscate, il settore sia soggetto a forte inquinamento dalla criminalità mafiosa. Ciò impone, tuttavia, di andare avanti spediti verso la progressiva trasformazione di un sistema ormai inefficiente e dannoso, ben sapendo che la frapposizione di ostacoli e reazioni, striscianti come palesi, di alcuni settori che hanno goduto di una rendita parassitaria sui ritardi del sistema alle iniziative di modernizzazione non si fanno e non si faranno attenderei”. “Il percorso già avviato potrà conseguire gli obiettivi prefissati per liberare la Sicilia dalla morsa di un uso irrazionale dei rifiuti, per trasformare in risorsa produttiva ed energetica, tutelando l’ambiente, quel che ancora oggi è un costo ed un peso per la collettività”, conclude.

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