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L’Assemblea Regionale approva la Finanziaria, scongiurato esercizio provvisorio 

Con 39 voti favorevoli e 20 contrari l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la Finanziaria dopo una lunghissima maratona

Pubblicato 13 ore fa

Con 39 voti favorevoli e 20 contrari l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la Finanziaria dopo una lunghissima maratona. A guidare i lavori il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.Fra i principali provvedimento previsti dalla Finanziaria anche 800 mila euro per il comune di Agrigento per interventi straordinari di risanamento ambientale del centro abitato.

“L’approvazione della manovra finanziaria da parte dell’Ars rappresenta un risultato importante per la nostra Regione. Per il secondo anno consecutivo, abbiamo evitato il ricorso all’esercizio provvisorio, dimostrando un grande senso di responsabilita’ e una visione condivisa da parte di tutto il Parlamento siciliano. Questa approvazione, anticipata anche rispetto alla manovra nazionale, e’ un segnale di efficienza e di attenzione verso le esigenze dei siciliani. Un ringraziamento particolare al presidente Galvagno per il grande senso istituzionale dimostrato in questa lunga maratona d’Aula”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

Tra le norme approvate nel maxiemendamento, passato prima del voto finale, quella che prevede lo stanziamento di 10 milioni per i Comuni in dissesto, “Grazie ad una nostra proposta – afferma il deputato M5S Nuccio Di Paola – l’iniziale cifra di 1,2 milioni previsto per questi enti è stato portato a dieci milioni. Si tratta di una somma che permetterà loro di cominciare a pianificare l’operazione di rientro dal dissesto e tirare un grossissimo sospiro di sollievo”.

“Per il secondo anno di fila siamo riusciti ad evitare l’esercizio provvisorio, assicurando così risorse certe per le politiche pubbliche, i servizi e le attività cruciali per il benessere dei siciliani. Lo riteniamo un chiaro e deciso segnale di continuità della azione politica intrapresa congiuntamente dal Parlamento e dall’Esecutivo regionale in risposta al quadro emergenziale che ha interessato la Sicilia nel corso del 2024 che si avvia a conclusione”, commentano i deputati del gruppo MPA Giuseppe Lombardo, Giuseppe Castiglione, Giuseppe Carta, Ludovico Balsamo unitamente all’Assessore on. Roberto Di Mauro.

“Sono soddisfatta tenuto conto che alcune mie proposte sono state accolte e ritenute utili per la comunità – ha dichiarato l’ On. Rosellina Marchetta – mi riferisco alla proposta di creare le culle per la vita in ogni capoluogo di provincia, un servizio utile per salvaguardare la vita dei neonati contro l’ abbandono, ma anche alla possibilità da parte dell’ Assessorato alla Salute di fornire dei fibrillatori a tutti i comuni siciliani con una popolazione fino a 5000 abitanti, altri interventi di mia iniziativa sono previsti in diversi comuni del territorio siciliano dopo aver ascoltato le esigenze locali di sviluppo, assistenza, solidarietà e di tutela artistica-culturale, sono stanca – ha concluso l’ On. Marchetta – ma sicura di aver dato dato con impegno e responsabilità un contributo per lo sviluppo della nostra terra, ringrazio tutti i colleghi che hanno apprezzato le mie proposte in un’ ottica di grande collaborazione”.

Trecentomila euro per sostenere il passaggio al 5G delle emittenti televisive locali, attualmente operanti nell’area tecnica 17 di secondo livello. Lo prevede una norma a firma della deputata M5S Stefania Campo, contenuta nel maxiemendamento alla finanziaria. “Il mio emendamento, per la verità – dice la parlamentare – prevedeva uno stanziamento doppio rispetto a quello finanziato, vuol dire che riproporrò un nuovo finanziamento in una delle prossime variazioni di bilancio. Le emittenti locali vanno assolutamente aiutate in questa difficile fase di transizione al nuovo sistema, nella quale sono costrette ad affrontare costi maggiori, a fronte di ritorni pubblicitari sicuramente insufficienti. La chiusura di queste realtà è da scongiurare a tutti i costi, non solo per salvare importanti posti di lavoro, ma anche per garantire l’informazione territoriale e localistica che soltanto le tv locali sono in grado di assicurare”.
Tra le misure approvate la stabilizzazione dei 258 precari Asu in servizio presso il dipartimento dei Beni culturali: transiteranno tutti nella Partecipata regionale Sas con contratti full-time. Disco verde anche alla norma che stanzia 23,4 milioni per Ast, la società regionale di trasporto pubblico su gomma. Tra le misure per lo sviluppo quella che investe trenta milioni di euro in due anni per l’abbattimento degli interessi sui prestiti al consumo. Del pacchetto sviluppo fa parte anche l’articolo che favorisce l’aggregazione di imprese. Rinviata, invece, la norma che puntava alla semplificazione burocratica nella Zes unica: se ne riparlerà in un ddl ad hoc.

“È una finanziaria insufficiente, che non basta ad affrontare le emergenze della Sicilia ed a sostenere con misure adeguate i tanti settori in crisi. Il gruppo del Pd ha tenuto un atteggiamento di ferma responsabilità, siamo riusciti ad evitare di disperdere le risorse e abbiamo impedito che norme sostanziali venissero presentate direttamente in aula, dal momento che non erano state esaminate e valutate nelle commissioni”. Lo dice Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, a proposito della manovra finanziaria approvata a Sala d’Ercole, con il voto contrario dei deputati del gruppo dem. “Abbiamo lavorato per inserire quantomeno alcune misure che riteniamo necessarie, ad iniziare dal finanziamento per il trasporto pubblico degli alunni e dei disabili, il potenziamento dei fondi per i Comuni, l’aumento della percentuale del bilancio regionale destinata al sostegno dei soggetti autistici – prosegue -. Abbiamo inoltre potenziato gli interventi previsti contro la crisi idrica sui quali comunque era necessario agire con maggiori strumenti, e inserito alcune misure utili a sostenere la crescita, come l’abbattimento degli interessi sui prestiti per l’acquisto di beni durevoli. Nel corso dell’esame della finanziaria sono emerse tutte le fragilità della maggioranza che sostiene il governo Schifani, litigiosa e divisa al proprio interno – aggiunge Catanzaro -, è evidente che senza il ruolo composto e coerente del Partito democratico e delle opposizioni questa manovra non sarebbe stata approvata entro la fine dell’anno”. 

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