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Crisi idrica, direttiva Prefettura e Protezione civile regionale: “Ai sindaci la gestione dell’emergenza”

Domani è previsto un incontro tra Prefettura, Protezione civile regionale e i sindaci dell'agrigentino per fare il punto della situazione sull'emergenza idrica

Pubblicato 4 mesi fa



La crisi idrica in atto assume connotati molto più gravi e sempre crescenti in molti comuni dell’Agrigentino. Le azioni poste in essere dagli enti preposti nella gestione del servizio idrico, ATI,Gestore d’Ambito e di Sovrambito, Comuni gestori, Gestori degli invasi, non appaiono più sufficienti anche in rapporto al progressivo esaurimento degli invasi che alimentano la provincia e all’abbassamento del livello dei pozzi e delle sorgenti. Inoltre nel settore irriguo oltre alla perdita della produzione la siccità può produrre la perdita degli impianti arborei quali gli agrumeti. Pertanto il Prefetto di Agrigento Filippo Romano ha emanato una direttiva di Protezione Civile, in firma congiunta con il Dipartimento della Protezione Civile, passando i poteri d’intervento ai sindaci.

“Abbiamo firmato insieme all’ingegnere Cocina, una direttiva a tutti i sindaci per le linee guida da adottare in questa fase particolarmente acuta della crisi idrica. Non è un momento facile, è un momento drammatico, bisogna gestirlo nel migliore dei modi, sia sotto il profilo dell’ordine pubblico e sia sotto il profilo del reperimento delle fonti idriche e del loro utilizzo. E’ importante mirare alla massima equità, lo sappiamo tutti che ci sono quartieri dove l’acqua non arriva mai e devono essere riforniti con autobotti. E’ chiaro che non dobbiamo fermarci nel reperimento di nuovi pozzi, perchè l’acqua in questo momento non cade più dal cielo, ma nel sottosuolo l’abbiamo e la dobbiamo tirare da li“, ha detto il prefetto di Agrigento Filippo Romano, che  per domani 14 agosto ha convocato tutti i sindaci della Provincia e i Gestori, per cercare di fare il punto della situazione insieme all’ingegnere Cocina della Protezione civile.

Dunque i Comuni, nonché le ATI, i Gestori, i Consorzi di Bonifica, il Dipartimento regionale Acqua e dei Rifiuti, l’Autorità di Bacino ed il Commissario per l’emergenza in agricoltura devono attivarsi per porre in essere ogni intervento urgente ed efficace volto a mitigare la crisi in atto e quella di scenario procedendo, in particolare, individuazione e successiva acquisizione delle fonti di approvvigionamento idrico esistenti e/o abbandonate e/o dismesse, sia pubbliche che private, ricorrendo, per queste ultime, ad ogni strumento normativo che ne consenta l’utilizzo, qual è l’ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell’art.54 del TUEL ovvero la richiesta di requisizione ai competenti Prefetti in ragione dell’assoluta necessità ed urgenza di provvedere; efficientamento/potenziamento delle fonti di approvvigionamento idrico esistenti ed interventi manutentivi per la riduzione delle perdite concentrate, ove conveniente.

Tutte le strutture in indirizzo, componenti e strutture operative del sistema di protezione civile nazionale e regionale, assicureranno ogni utile supporto per fronteggiare in maniera coordinata l’emergenza in atto e quella che potrà manifestarsi nelle prossime settimane; assicureranno altresì massima collaborazione, anche individuando ulteriori utili interventi, applicando o proponendo ogni più celere possibile procedura al fine di ridurre i tempi di realizzazione degli interventi indifferibili e urgenti.

“Confidiamo, si legge nella direttiva, che con la piena attivazione di queste misure di protezione civile, programmate e attivate in stretto coordinamento fra Prefettura e Dipartimento regionale di protezione civile, nonché con tutte le componenti e le strutture operative regionali e statali, potrà essere meglio mitigata l’emergenza e prevenute probabili ulteriori situazioni di crisi. Occorre, dunque, lavorare alacremente nelle prossime settimane mobilitando ogni risorsa in modo coordinato e coeso nel convincimento che lo sforzo congiunto di tutti consentirà il superamento di questa grave emergenza, analogamente a quanto accaduto in passato per situazioni emergenziali, da ultimo quella causata dal Covid-19. Vista l’emergenza in atto e le conseguenti gravi ricadute sul tessuto economico e sociale con conflitti e manifestazioni di protesta da parte della cittadinanza e degli agricoltori appare necessario procedere con assoluta urgenza”.

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