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Agrigento Capitale della Cultura, ecco come saranno spesi i primi 4 milioni di euro 

Ecco nello specifico come saranno spesi questi primi 4 milioni di euro

Pubblicato 1 settimana fa

Agrigento tra pochi mesi diventerà ufficialmente la Capitale Italiana della Cultura. I primi quattro milioni di euro sono stati già messi sul piatto dalla Regione con una delibera firmata dal dirigente ai Beni Culturali, Mario La Rocca. Alcuni di questi sono già stati spesi mentre altri saranno utilizzati per varie attività in attesa di altri fondi. A giocare un ruolo fondamentale, come raccontato questa mattina in un articolo di Mario Barresi su La Sicilia, è certamente la Regione. Certamente il sindaco di Agrigento Miccichè e il presidente della Fondazione Minio sono all’interno del gruppo di lavoro che ha approvato il programma ma chi realmente ha un peso specifico ben preciso sono due delegati del governo Schifani: Danilo Dominici, braccio operativo di Schifani per Agrigento Capitale della Cultura, e Giuseppe Parello, ex direttore del Parco Valle dei Templi e oggi uomo di punta dell’assessorato ai Beni Culturali. 

Ecco nello specifico come saranno spesi questi primi 4 milioni di euro. La voce “promozione” è certamente una delle più importanti con 1.3 milioni di euro. Di questi già mezzo milione di euro è stato speso per l’ormai “noto” concerto de “Il Volo”. Altri 800 mila euro sono destinati invece alla comunicazione in aeroporti, stazioni ferroviarie, metropolitane e web compreso la realizzazione di un sito. E ancora 1.245.000 euro è destinato alle “Arti formative grafiche e cinematografiche: 270 mila euro per contest, installazioni e performance, 120 mila euro per due eventi di musica lirica e sinfonica e poi ci sono gli spettacoli teatrali: 40 mila euro per “Agrigento Città Teatro”, 40 mila euro per “Giardini Culturali”, 50 mila euro per “Scopri il Teatro”, 40 mila euro per “Camicette Bianche”, 60 mila euro per “Ricordo di Modugno con Beppe Fiorello”, 60 mila euro a “Caino e Abele di Tony Cucchiara”, 50 mila euro per un convegno su Pirandello. Poi, ancora, altre manifestazioni: “L’età chiaramontana” (30 mila euro), “Agrigento medievale” (40 mila euro), il premio “Efebo D’oro” (35 mila euro), il concerto di fine anno (80 mila euro). Altri fondi sono destinati a manifestazioni già realizzate come “Il mandorlo in Fiore” (250 mila euro) e la festa di San Calogero.

Un altro capitolo è dedicato alle mostre a cui sono destinati 850 mila euro. Quasi la metà (400 mila euro) si useranno per “I tesori di Akragas” che si terrà al museo Griffo di Agrigento e alla Biblioteca Lucchesiana ma anche a Monaco, in Germania. Altri 300 mila euro vanno a “Le Donne dei Chiaramonte”e compresa nella somma ci sarà anche la riqualificazione del refettorio di Santo Spirito. 

Infine 580 mila euro sono destinati alle attività didattiche: 300 mila euro per “Un giorno da archeologo”, ovvero degli scavi condivisi nei siti archeologici aperti, 120 mila euro per le “sale immersive” nella chiesa di Santa Maria dei Greci e al castello chiaramontano di Favara, 30 mila euro per la “Settimana Pirandelliana”, 60 mila euro per “Teatro didattico”, 30 mila euro per “AkraNet”. Altri 40 mila euro invece sono dedicati ai “talk” per Agrigento Capitale Italiana della Cultura. In questo caso, anche se ancora bisognerà verificare la disponibilità, i nomi degli ospiti che circolano sono quelli di Alberto Angelo, Aldo Cazzullo, Pietrangelo Buttafuoco, Eva Cantarella, Umberto Broccoli e Luciano Canfora. 

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