Mafia

Mafia, permesso premio al killer del medico Paolo Giaccone

Giaccone fu ucciso perché rifiutò di modificare la perizia che attribuiva al boss Giuseppe Marchese l'impronta ritrovata sulla Fiat 128 utilizzata dai killer della strage di Bagheria

Pubblicato 2 giorni fa

Salvatore Rotolo, 68 anni, killer del professor Paolo Giaccone, medico legale dl Policlinico di Palermo, ha ottenuto un permesso premio dal giudice di sorveglianza di Livorno e ha trascorso una settimana a Palermo, dal 22 al 29 dicembre. Lo scrive Repubblica-Palermo. L’assassinio di Giaccone avvenne l’11 agosto 1982, Rotolo (il cui soprannome è Anatredda) fu condannato all’ergastolo al primo maxiprocesso per questo e altri omicidi e sta scontando la pena nel carcere di Porto Azzurro.

Il giudice di sorveglianza di Livorno ricorda nel suo provvedimento che dal 2019 anche i mafiosi irriducibili possono essere ammessi ai benefici penitenziari, come stabilito dalla Corte costituzionale, purché vengano escluse “l’attualità della partecipazione all’associazione criminale” e “il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata”. Giaccone fu ucciso perché rifiutò – nonostante le minacce – di modificare la perizia che attribuiva al boss Giuseppe Marchese l’impronta ritrovata sulla Fiat 128 utilizzata dai killer della strage di Bagheria del 25 dicembre 1981 nella quale furono uccisi tre esponenti delle cosche perdenti e un passante.

“Sentire che il killer di mio padre ha avuto un permesso premio mi inquieta, mi amareggia – dice Milly Giaccone, la figlia del medico legale ucciso -, anche se è una notizia che non mi sorprende. Purtroppo la figura di mio padre non è molto ricordata. Resta una figura scomoda per la sua intransigenza nel mondo delle professioni e forse c’è ancora un pezzo di verità sul delitto che non conosciamo”.

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