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Mafia, omicidio Di Girgenti: chiesti 5 anni per ex poliziotto

L'ex poliziotto ha confessato l'omicidio avvenuto nel 1994 ad Alessandria della Rocca

Pubblicato 4 anni fa

Cinque anni di condanna con le attenuanti dovute alla collaborazione con la giustizia. E’ questa la richiesta dell’accusa nei confronti di Pasquale Di Salvo, per l’omicidio di Vincenzo Antonio Di Girgenti, commesso ad Alessandria della Rocca, il 13 settembre 1994. Pasquale Di Salvo, l’ex poliziotto che negli anni ottanta fece anche da scorta al magistrato Giovanni Falcone, in atto detenuto per una diversa condanna per associazione mafiosa ed estorsione, oggi collaboratore di giustizia, ha confessato alla DDA di Palermo, di essere responsabile, a dire dello stesso in concorso con Luigi Panepinto, Maurizio Panepinto e Calogero Panepinto, dell’omicidio di Vincenzo Antonio Di Girgenti.

La ricostruzione

La ricostruzione offerta dal collaborante di giustizia circa la dinamica dell’agguato, commesso dietro compenso, troverebbe riscontro nelle indagini all’epoca condotte dai Carabinieri.L’agguato, a dire del collaborante, avrebbe rappresentato la risposta all’omicidio di Ignazio  Panepinto commesso il 30 maggio 1994.  L’imputato, in videoconferenza da località segreta, dopo che la DDA, con il sostituto procuratore Gaspare Spedale, ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio contestandogli anche l’aggravante di avere agito con premeditazione, con metodo mafioso e nell’interesse di Cosa Nostra, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato.

Figlio della vittima parte civile

Nell’ambito del giudizio, si è costituito parte civile il figlio di Vincenzo  Di Girgenti da tempo residente nel Regno Unito, con l’assistenza dell’avvocato. Angelo Farruggia. Si torna in aula il 29 aprile per le conclusioni della parte civile e della difesa.

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