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Mafia, il boss Stefano Fragapane rimane al 41bis

Il 46enne, figlio dell’ex capo di Cosa nostra agrigentina, sta scontando l’ergastolo per quattro omicidi

Pubblicato 4 settimane fa

La Corte di Cassazione, rigettando il ricorso avanzato dalla difesa, ha confermato il regime di carcere duro – ovvero il 41bis – nei confronti del boss di Santa Elisabetta Stefano Fragapane, 46 anni. Lo scrive il quotidiano La Sicilia. L’uomo, figlio del boss ergastolano ed ex capo della provincia Salvatore, sta scontando il carcere a vita per gli omicidi di Vincenzo e Salvatore Vaccaro Notte, Salvatore Oreto e Giuseppe Alongi.

I giudici ermellini scrivono: “Non può dirsi venuta meno la capacità di mantenere i collegamenti con l’associazione, ancora composta da soggetti legati a Fragapane, sia small perdurante operatività del sodalizio. Non c’è stata alcuna presa di distanza dal sodalizio né al ripudio della logica mafiosa. L’impegno scolastico o la voglia di riscatto indubbiamente evidenziate nel corso del periodo detentivo sono indici certo positivi, ma altrettanto certamente tutt’altro che decisivi o indicativi di un distacco al legame mafioso, tale da escludere che l’eventuale collocazione in regime ordinario possa indurre il detenuto a non riprendere i contatti e veicolare informazioni con il resto del sodalizio e dei familiari ad esso appartenenti.”

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