Mafia, confisca e sequestro a due esponenti di Cosa nostra palermitana
La confisca è scattata per Girolamo Ciresi, della famiglia di Borgo Vecchio, mentre il sequestro per Salvatore Fiorentino, della famiglia di Tommaso Natale
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a due misure patrimoniali. Si tratta di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, con il quale, a seguito di sentenza della Corte di Appello di Palermo, è stata dichiarata irrevocabile la confisca di primo grado emessa nel gennaio del 2022 a carico di Girolamo Ciresi, facendo entrare a far parte definitivamente l’ingente patrimonio allo stesso riconducibile in quello dello Stato. Un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione in data 27.09.2024, con il quale sono stati sequestrati i beni riconducibili a Salvatore Fioretino.
Girolamo Ciresi, 76enne, era stato tratto in arresto nell’operazione denominata “Panta Rei” per la sua organicità al mandamento mafioso di “Porta Nuova”, poiché appartenente alla famiglia di Palermo Borgo Vecchio, per conto della quale si era occupato costantemente di attività estorsive ad imprese ed esercizi commerciali della zona di riferimento. Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, ha consentito di dimostrare come i beni nella disponibilità del Ciresi, fossero in realtà il frutto delle sue attività illecite, così consentendo l’emissione dell’odierno provvedimento di confisca irrevocabile riguardante i sottonotati beni, del valore complessivo di circa 700.000 euro: 1 appartamento sito in Palermo; 1 villetta sita in Carini; 1 appezzamento di terreno con insistente fabbricato sito in Carini; 8 rapporti bancari.
Il 42enne Salvatore Fiorentino era stato tratto in arresto nell’operazione denominata “Bivio” per aver fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo Tommaso Natale. Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali, sul conto di quest’ultimo ha consentito di accertare come i beni nella sua disponibilità di, fossero il frutto delle sue attività illecite, così consentendo l’emissione dell’odierno provvedimento di sequestro riguardante i sottonotati beni, del valore complessivo di circa 500.000 euro: 1 locale ufficio composto da 15 vani sito in Palermo, zona via Perpignano; 1 autovettura; 1 rapporto bancario.