Mafia, chieste 21 condanne nel processo “Mondo opposto”
L'inchiesta che fece luce sulle famiglie mafiose di Gela e Niscemi
La procura distrettuale di Caltanissetta ha chiesto 21 condanne per gli imputati incriminati con l’indagine “Mondo opposto” con il quale i carabinieri del Reparto territoriale di Gela smantellarono la famiglia di Cosa nostra tra Gela e Niscemi tredici mesi fa. Per il presunto boss Alberto Musto di Niscemi la procura ha chiesto 20 anni reclusione, 18 per suo fratello Sergio.
Secondo la ricostruzione investigativa i fratelli Musto avrebbero voluto uccidere gli imprenditori Lionti, in particolare Elvis, che nel 2013 aveva denunciato Alberto Musto per estorsione e venne condannato. Una vendetta che doveva essere consumata per evitare che altri niscemesi potessero denunciare episodi di pizzo. Al processo sono parte civile il Comune di Niscemi e la Fai regionale e locale.