Mafia, annullate condanne ai fratelli Valenti e Daniele Fragapane
I tre imputati erano stati condannati in primo e secondo grado a sei anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa
Colpo di scena nel processo Montagna, scaturito dall’omonima operazione contro le cosche della mafia agrigentina. La Corte di Cassazione – accogliendo il ricorso degli avvocati Giuseppe Barba, Nino D’Ascola, Raffaele Bonsignore, Giuliano Dominici e Salvino Mondello – ha annullato le condanne inflitte ai fratelli Stefano e Gerlando Valenti, di Favara, e Daniele Fragapane, di Santa Elisabetta. I tre imputati erano stati condannati in primo e secondo grado a sei anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. I giudici ermellini hanno dichiarato nulla la condanna disponendo un processo bis che si celebrerà in un’altra sezione della Corte di Appello di Palermo. La Cassazione ha dichiarato altresì inammissibili tutti gli altri ricorsi, confermando dunque quanto sancito dalla sentenza di secondo grado.
L’operazione Montagna, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, viene eseguita dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento nel gennaio 2018. Al centro dell’inchiesta la riorganizzazione dei clan della mafia agrigentina e, in particolare, l’ambizione del boss Francesco Fragapane, figlio dell’ergastolano ed ex capo provinciale Salvatore Fragapane, di costituire il mandamento della Montagna. Fragapane, considerato il personaggio chiave dell’intera indagine, è stato condannato a 14 anni di reclusione. Pena che adesso diviene definitiva con la pronuncia della Corte di Cassazione. Così come per un’altra trentina di imputati.
Tra questi Giuseppe Luciano Spoto, considerato boss di Bivona, e Giuseppe Nugara, ritenuto al vertice della famiglia mafiosa di San Biagio Platani (entrambi condannati a 16 anni). Confermata la condanna a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni (considerando le attenuanti derivate dalla collaborazione) per il pentito Giuseppe Quaranta così come confermate sono le assoluzioni di Pasquale Fanara, per il quale erano stati chiesti 20 anni di reclusione essendo ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Favara, e Raffaele Fragapane, cugino del boss Francesco, inizialmente condannato a 10 anni e 8 mesi prima di essere prosciolto. Esce di scena lo storico boss di Sciacca Salvatore Di Gangi, travolto da un treno la sera del 27 novembre 2021 a Genova.
Le altre condanne: Vincenzo Mangiapane cl.55 (11 anni); Calogero Limblici (10 anni e 4 mesi); Antonino Vizzì (10 anni e 8 mesi); Vincenzo Cipolla (10 anni e 8 mesi); Massimo Spoto (11 anni); Raffaele La Rosa (10 anni e 8 mesi); Giuseppe Vella (10 anni); Calogero Sedita (8 anni e 8 mesi); Angelo Di Giovanni (8 anni); Luigi Pullara (8 anni); Daniele Fragapane (6 anni); Stefano Valenti (6 anni); Gerlando Valenti (6 anni); Antonio Licata (3 anni e 8 mesi); Calogero Quaranta (4 anni e 13 giorni); Calogero Maglio ( 4 anni e 8 mesi); Antonio Domenico Cordaro (10 anni e 50 mila euro multa); Franco D’Ugo (4 anni e 4 mesi e 5 mila euro multa); Santo Di Dio (4 anni);Vincenzo Dolce (3 anni); Francesco Maria Drago (1 anno e 8 mesi e mille euro multa); Alessandro Geraci (3 anni); Francesco Giordano (6 anni e 80 mila euro multa); Antonio Maranto (12 anni e 12 mila euro multa); Pietro Paolo Masaracchia (4 anni e 4 mesi e 5 mila euro di multa); Vincenzo Pilliterri (6 anni e 4 mesi e 14 mila euro multa); Salvatore Puma (6 anni e 20 mila euro multa); Concetto Errigo (4 anni e 4 mila euro di multa); Carmelo Battaglia (4 anni e 4 mila euro).
Assoluzioni definitive per: Giuseppe Blando; Vincenzo Mangiapane (cl54); Giacomo Di Dio; Stefano Di Maria; Salvatore Pellitteri; Pasquale Fanara; Salvatore La Greca; Roberto Lampasona; Domenico Maniscalco; Vincenzo Spoto; Salvatore Vitello; Raffaele Fragapane; Giovanni Guttuso; Giacomo Di Dio, Stefano Di Maria, Salvatore La Greca, Viviana La Mendola, Vincenzo Mangiapane cl.71; Salvatore Pellitteri cl.92; Nazarena Traina e Vincenzo Valenti.