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“Avvisò braccio destro del boss di avere cimici in auto”, no alla sorveglianza speciale 

I giudici dicono no alla sorveglianza speciale nei confronti dell'elettrauto che avvisò il braccio destro del boss di avere le cimici in auto

Pubblicato 35 minuti fa

Non emergono elementi concreti da cui desumere la pericolosità sociale qualificata in considerazione dell’esito del procedimento penale in cui è stata esclusa la sussistenza dell’aggravante contestata”. I giudici della sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Palermo, presieduta da Vincenzo Liotta, hanno rigettato la richiesta di applicazione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno, nei confronti di Antonino Massaro, 66 anni, di Licata.

Massaro, elettrauto di professione, difeso dall’avvocato Santo Lucia, è stato condannato nel luglio 2023 a due anni e quattro mesi di reclusione per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta Halycon, l’operazione che fece luce sulla cosca mafiosa di Licata. Massaro, titolare di un’officina, nel gennaio 2017 svelò a Giovanni Mugnos (condannato in via definitiva a 8 anni e 10 mesi poiché ritenuto l’alter ego del defunto boss Lauria) la presenza di una microspia nella sua auto che poi venne rimosse. Massaro venne condannato per favoreggiamento ma fu esclusa l’aggravante di aver agevolato Cosa nostra e per questo motivo – nel 2024 – riuscì anche ad ottenere l’affidamento in prova.

La procura aveva chiesto di applicare nei confronti dell’elettrauto anche la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. I giudici, nel rigettare l’istanza, hanno così scritto: “Non emergono elementi diversi e sopravvenuti in grado di fondare il giudizio di pericolosità sociale, invero, la successiva condanna per il solo favoreggiamento e l’esclusione dell’aggravante mafiosa nonché l’assenza di elementi ulteriori da cui desumere la sua attuale contiguità a Cosa nostra, rivelano la mancanza dei presupposti per affermare la pericolosità sociale”

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