“Operai del comune a lavoro nella casa di campagna”, chiesto rinvio a giudizio per dirigente comunale di Aragona
L'accusa è peculato
Il sostituto procuratore Cecilia Baravelli ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio a carico di Rosario Monachino, 64 anni, dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Aragona, con l’accusa di peculato. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe utilizzato mezzi e operai dell’Ente per effettuare alcuni lavori nella sua casa di campagna. Ieri mattina prima udienza preliminare davanti il gup Francesco Provenzano. La difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Scozzari, ha chiesto l’inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dagli operai in quanto sentiti in mancanza di un avvocato essendo “concorrenti nel reato”.
La vicenda
Il 5 maggio 2021 i Carabinieri della Stazione di Aragona sorprendevano 3 operai comunali mentre stavano edificando una recinzione presso l’abitazione di campagna dell’indagato. Per l’opera venivano utilizzate delle grandi reti metalliche ed alcuni pali in ferro, trasportati sul posto con un autocarro con le insegne del Comune. Una delle reti metalliche era già stata trasformata in una cuccia per il cane, da collocare nella proprietà del funzionario pubblico. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento, documentavano come il materiale in questione, acquistato con delibera dal Comune di Aragona, fosse in realtà destinato al ripristino del muro di contenimento del Ponte Zammuto. I Carabinieri verificavano che gli operai sorpresi presso quell’abitazione risultavano, in quel momento, effettivamente in servizio al Comune.
L’accusa è rappresentata in aula dal pm Gloria Andreoli che ha chiesto un termine per replicare alle richieste della difesa. Si torna in aula il 18 novembre.