Open Arms: processo a Salvini, cominciata requisitoria pm
Salvini sui social: "Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato"
È cominciata nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, a Palermo la requisitoria dei pm del processo a Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong Open Arms e che lasciarono l’imbarcazione solo dopo l’interno della Procura di Agrigento.
L’accusa – la procuratrice aggiunta Marzia Sabella e i sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi – sta ricostruendo il quadro giuridico nazionale e sovranazionale di quella fase, poi si addentrerà sugli aspetti della specifica vicenda dell’Open Arms e quindi formulerà alla Corte la richiesta della pena per i reati contestati a Salvini, che all’epoca era ministro degli Interni.
“La prima parte della nostra discussione e’ dedicata alla ricostruzione del quadro giuridico interno e internazionale del soccorso in mare. Questa disamina e’ fondamentale per fugare alcuni equivoci di fondo. A partire dal fatto che il contrasto all’immigrazione clandestina e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, non hanno nulla che vedere – con questo processo. Qui siamo in tre elementi Sar – Search and rescue (ricerca e salvataggio, ndr), l’1, il 2 e il 9 agosto, e addirittura un quarto che si verifica a ridosso di Lampedusa, dal 14 agosto in poi, quando viene consentito l’accesso a Open Arms nelle acque territoriali italiani. A dirlo chiaramente, d’altronde, e’ stato lo stesso Tribunale dei ministri, quando ha concesso l’autorizzazione a procedere”. Lo ha detto, rivolgendosi alla II sezione penale, il pm Calogero Ferrara, nello svolgere la sua parte di requisitoria al processo Open Arms, che vede come imputato Matteo Salvini, leader della Lega e attuale ministro alle Infrastrutture, accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ong Open Arms nell’agosto del 2019. “Sono eventi che – ha proseguito – vengono interrotti purtroppo soltanto, e ancora una volta, con un decreto di sequestro da parte della procura di Agrigento che interrompeva l’iter criminoso per cui non veniva concesso il Pos, il place of safety”.
E il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini sui social ha dichiarato: “Oggi a Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona. Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura”.
Ha deciso di presenziare all’udienza del processo Open Arms che si celebra nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, Luca Casarini, capomissione della Ong Mediterranea che ha detto: “Penso che non sia un processo contro l’Italia ma un processo contro quello che disonora l’Italia. Spero solo che oggi si parli di giustizia. Giustizia nei confronti dei più deboli, di donne, uomini e bambini. Giustizia per quello che sta accadendo nel Mediterraneo, con naufragi continui, lager in Libia. Il nostro auspicio è che oggi venga scritta una pagina di giustizia”.