Omicidio Vivacqua, Cassazione annulla sentenza: processo da rifare
di Pier Attilio Trivulzio E’ da rifare il processo d’appello per l’uccisione del rotamat di Ravanusa, Paolo Vivacqua. La sentenza dei giudici della Prima Sezione della Corte di Cassazione (presidente Filippo Casa, Giacomo Rocchi, Raffaello Magi, Antonio Minchella, Carlo Renoldi) il 9 febbraio è stata depositata in cancelleria. La prossima settimana il voluminoso plico di […]
di Pier Attilio Trivulzio
E’ da rifare il processo d’appello per l’uccisione del rotamat di Ravanusa, Paolo Vivacqua.
La sentenza dei giudici della Prima Sezione della Corte
di Cassazione (presidente Filippo Casa, Giacomo Rocchi, Raffaello
Magi, Antonio Minchella, Carlo Renoldi) il 9 febbraio è stata
depositata in cancelleria.
La prossima settimana il voluminoso plico di faldoni
arriverà a Milano e dovrà essere scelta una nuova sezione d’Appello.
La Suprema Corte riconosce fondate le doglianze di
tutti i ricorrenti: Antonino Giarrana. Antonio Radaelli, Salvino La Rocca,
Diego Barba – relativamente alla inutilizzabilità del verbale contenente le
dichiarazioni rese da Gino Guttuso il 27 gennaio 2014. Detto verbale risulta
utilizzato per le contestazioni ed acquisito. Ed è stato valutato a carico
degli odierni ricorrenti. Conclusione dei giudici: “Il profilo di fondatezza dei ricorsi riguarda le modalità dell’ascolto
investigativo del Guttuso in qualità di persona informata dei fatti. Tale non
era la corretta veste processuale da attribuirsi a tale soggetto, nei cui
confronti erano da ritenersi già emersi indizi di potenziale coinvolgimento nel
fatto di reato, tali da comportare l’assunzione della qualità di indagato. E
pertanto la motivazione espressa dalla Corte d’Appello risulta erronea in
diritto perché tende a valorizzare il dato formale della mancata iscrizione del
Guttuso nel registro degli indagati e non corrispondente al valore dimostrativo
dei dati conoscitivi che erano emersi a carico del Guttuso.
A questo proposito
vanno dunque accolti il terzo motivo del ricorso Giarrana e La Rocca, il
secondo motivo del ricorso Radaelli, il settimo motivo del ricorso
dell’avvocato Gianluca Orlando e Manuela Cacciuttolo per Diego Barba con
assorbimento dei motivi relativi a profili strettamente correlati”.
Quanto alla
esecuzione dell’omicidio di Paolo Vivacqua i giudici scrivono che: “Giarrana e
Radaelli sono stati raggiunti da elementi di prova totalmente autonomi rispetto
alle dichiarazioni rese da Gino Guttuso. E condividono “la critica relativa
alla mancata dimostrazione probatoria nel movente dell’omicidio Vivacqua”.
Per quanto attiene
la posizione di Diego Barba e Salvino La Rocca “l’avvenuta espuntazione del
contenuto dichiarativo proveniente dal Guttuso rende necessaria una complessa
rielaborazione dei tempi di prova che non può che appartenere ai giudici di
merito”
Annulla la sentenza
impugnata nei confronti di Antonino Giarrana e Antonio Radaelli limitatamente
alla circostanza aggravante della premeditazione nell’ambito del capo A e
rinvia, per nuovo giudizio sul punto, ad altra sezione della Corte d’Appello di
Milano”.