Giudiziaria

La spirale di violenza a Licata: l’indagine “fotografa” pestaggi, rapine, estorsioni e furti 

In meno di un anno di indagini è emerso uno spaccato di violenza e disprezzo per la legge che ha caratterizzato il triangolo tra Licata, Campobello e Ravanusa

Pubblicato 3 settimane fa

L’obiettivo primario era quello di fare luce sull’incendio al deposito di rifiuti della ditta Omnia e assicurare i responsabili alla giustizia. Ma quello che è emerso in dieci mesi di incessanti indagini consegna agli inquirenti un quadro desolante, uno spaccato di violenza e disprezzo per la legge che ha caratterizzato il triangolo tra Licata, Campobello e Ravanusa. In meno di un anno, monitorando alcuni personaggi che più o meno si pensava potessero avere a che fare con l’attentato incendiario, sono stati cristallizzati svariati episodi di allarme sociale che devono essere letti in una chiave di disagio, emarginazione e degrado così come rimarcato dal procuratore della Repubblica, Giovanni Di Leo. https://www.grandangoloagrigento.it/giudiziaria/operazione-antidroga-nellagrigentino-14-misure-cautelari

Al momento sono tre le persone arrestate ma non si escludono sviluppi per gli altri undici indagati che dovranno prima essere sentiti in un “interrogatorio preventivo”. L’esito di questa “verifica” sarà decisivo al fine di ulteriori misure cautelari che potrebbero scattare. Agli atti dell’inchiesta, in quasi duecento pagine di ordinanza, c’è di tutto: pestaggi, minacce, rapine, furti, estorsioni con il cosiddetto “cavallo di ritorno”, armi. https://www.grandangoloagrigento.it/apertura/avevo-un-uccello-il-giorno-che-cantava-e-morto-la-lite-e-le-minacce-come-nasce-lindagine-omnia

Un episodio significativo in tal senso risale al 18 giugno 2024. Due degli indagati convocano un soggetto ritenuto l’autore di un furto di 160 euro custoditi nella cover di un cellulare. L’uomo viene portato in una campagna, picchiato e minacciato di morte: “Vai a prendere i soldi ..vai a prendere i soldi perché io ti ammazzo… io ti ammazzo… e se vai in caserma ti sbambo (ti brucio) vivo..ti apro tutto…ti prendo e ti apro tutto”. Il 10 luglio, a Campobello di Licata, si registra invece il tentato omicidio di un immigrato senza fissa dimora. Uno degli indagati, probabilmente su commissione, lo picchia senza pietà con una spranga di ferro per ben otto volte in testa lasciandolo per terra. Un altro increscioso episodio avviene sempre a Campobello di Licata nell’agosto 2024. Si tratta di una rapina ai danni di un ragazzino di appena 14 anni. Il minore, in sella ad una bici elettrica regalata dai genitori da poco più di un mese, viene fermato da quattro persone a bordo di un’auto. Uno di queste scende, lo prende a schiaffi e gli porta via la bici. È lo stesso indagato, intercettato, a raccontare l’episodio: “Senza fare un cazzo, ho preso a tumbuluna uno e gli ho preso la bici duecento euro l’ho venduta”. Ma la lista degli episodi è ancora lunga e sono tanti, ad esempio, i furti commessi: dalle singole abitazioni agli impianti pubblici, come avvenuto nella struttura sportiva di via Roma a Ravanusa nel luglio 2024. 

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