Giudiziaria

Il maxi sequestro di 5 tonnellate di cocaina a Porto Empedocle, nuova attività integrativa di indagine 

Si tratta del più grande sequestro di cocaina effettuato in Italia

Pubblicato 1 giorno fa



La Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha chiesto una nuova attività integrativa di indagine nel processo a carico di quindici imputati coinvolti nel maxi sequestro di cinque tonnellate di cocaina avvenuto la scorsa estate a Porto Empedocle. Si tratta del più grande sequestro eseguito in Italia. Il sostituto procuratore Federica La Chioma ha prodotto nuovi video relativi all’operazione in mare. I nuovi filmati saranno depositati per essere poi analizzati e visionati dalle parti. Il processo, che si sta celebrando nell’aula Livatino per ragioni di spazio e sicurezza, è in corso davanti i giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento.  Sul banco degli imputati siedono i membri dell’equipaggio della motonave “Plutus” e del peschereccio “Ferdinando d’Aragona”. Si tratta di quindici persone accusate di associazione a delinquere finalizzata al trasporto, commercio, cessione e detenzione di sostanze stupefacenti aggravata dalla transnazionalità e dall’ingente quantità. Il processo riprenderà il 28 ottobre, giornata in cui in aula verranno visionate le nuove immagini prodotte dal pm. Poi si proseguirà con l’audizione del maggiore Alessandro Bongiorno, in servizio al Nucleo Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo. Il collegio difensivo è composto – tra gli altri – dagli avvocati Leonardo Marino, Giancarlo Liberati, Alessia Dzedzinska e Maria Paola Polizzi.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Federica La Chioma, non soltanto ha permesso di sequestrare cinque tonnellate di cocaina ma ha fatto anche luce su un articolato gruppo di trafficanti. Le indagini nascono dal ritrovamento di 56 chili di hashish nella disponibilità di due pregiudicati palermitani. L’attività investigativa ha così permesso di ricostruire i movimenti telefonici effettuati esclusivamente da utenze criptate olandesi. Si è così delineata, con il proseguo delle indagini, una ben radicata organizzazione criminale dedita al narcotraffico operativa tra la Sicilia e la Calabria. Il blitz scatta la notte del 19 luglio 2023. Gli investigatori tengono d’occhio la motonave Plutus, battente bandiera di Palau, piccolo arcipelago vicino le Filippine. L’imbarcazione effettua movimenti anomali, cambi di rotta, non comunica gli spostamenti alle autorità. Ed è proprio in quel momento che entra in scena il peschereccio “Ferdinando d’Aragona” che, a circa quaranta miglia dalle coste italiane, recupera una serie di pacchi gettati in mare. La Guardia di Finanza entra in azione e blocca il peschereccio, portandolo nel porto più vicino: Porto Empedocle. Vengono così rinvenuti ben 187 colli contenenti 24 panetti ciascuno: sono 5,3 tonnellate di cocaina. La nave Plutus, che aveva tentato una fuga, verrà bloccata in seguito e portata nel porto di Termini Imerese. Ecco i 15 imputati a processo: Yanis Bargas, 20 anni; Murad Osmanov, 29 anni; Elamr Hamzayev, 26 anni; Yeroslav Malenkov, 75 anni; Rasim Huseynov, 58 anni; Orkhan Orujov, 34 anni; Eran Tekin, 39 anni; Nuh Bal, 50 anni; Birol Altin, 41 anni; Mehmet Kirmizigul, 35 anni; Ebubekir Ozbilen, 30 anni; Murlan Mirzammadov, 30 anni; Ergin Tahir Aycun, 35 anni; Erkan Katircioglu, 49 anni; Onur Coskun, 25 anni. Altri cinque imputati hanno scelto la via del rito abbreviato: si tratta di Vincenzo Catalano, 36 anni; Sami Mejri, 49 anni; Kamel Thamlaoui, 55 anni; Elvis Lleshaj, 36 anni; Murad Osmanov, 29 anni.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *