Grotte: minacce, calunnia e violenza privata: 2 condanne e 6 assoluzioni
La vicenda risale all’estate 2017 e vede protagoniste due famiglie
Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Nicoletta Sciarratta, ha disposto due condanne e sei assoluzioni nell’ambito del processo a carico di otto persone – appartenenti a due nuclei familiari – accusate a vario titolo di calunnia, minacce e violenza privata. Un anno e quattro mesi di reclusione sono stati inflitti a Maria Aquilina, 73 anni, e Patrizia Sambito, 40 anni.
Assolti dalle accuse, invece, Giuseppe Mendola, 52 anni, Vincenzo Ciccotto, 49 anni; Bruno Cimino, 59 anni; Antonietta Garifi, 56 anni; Aurora Garifi, 42 anni; Calogero Garifi, 84 anni. Tutti gli imputati sono di Grotte. La vicenda risale all’estate 2017 e vede protagoniste due famiglie. L’ipotesi di reato di calunnia è contestata ad Aquilina e Sambito che, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbero denunciato Mendola e la moglie – pur sapendoli innocenti – di aver parcheggiato l’auto per diversi giorni in una zona di loro proprietà.
Pochi giorni dopo entrano in “gioco” gli altri imputati che avrebbero effettuato un raid nei confronti di Mendola minacciandolo di “scannarlo” se non avesse tolto l’auto da quell’area. A processo era finita anche la stessa “vittima” perché, in risposta, avrebbe minacciato gli altri soggetti.