Giudiziaria

Giro di escort in un locale di Agrigento, chieste 4 condanne in appello 

I fatti al centro del processo risalgono a venti anni fa con l'operazione che ipotizzava un giro di prostituzione in un locale della zona industriale di Agrigento

Pubblicato 4 giorni fa

La procura generale di Palermo ha avanzato la richiesta di quattro condanne nei confronti degli imputati del processo scaturito dall’inchiesta “Dolce Vita”. L’operazione ipotizzava un presunto giro di prostituzione in un locale della zona industriale di Agrigento. In primo grado il tribunale condannò a tre anni di reclusione Elena Acujboaei, 45 anni, la principale imputata del processo, ritenuta la procacciatrice di donne da far lavorare nei privè; Andrea Amato, 60 anni, di Porto Empedocle, Antonio Caramazza, 54 anni, di Favara e Giovanni Corvaia, 47 anni, di Agrigento.

La procura generale adesso chiede che il verdetto venga confermato anche in appello. I fatti al centro del processo risalgono a venti anni fa. Secondo l’accusa, gli imputati sarebbero stati i protagonisti di una vera e propria rete di donne che dalla Romania venivano portate ad Agrigento per lavorare nel locale la “Dolce Vita”, alla zona industriale. All’interno dello stabile ci sarebbero stati dei privè dove le ragazze, dietro pagamento, si esibivano. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonino Gaziano, Fabio Inglima Modica e Aldo Virone. Si torna in aula l’11 giugno per le arringhe difensive.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *