“Favoreggiamento dell’immigrazione e armi da guerra”, riprende il processo a 5 imputati
Coinvolti a vario titolo in un’inchiesta che ipotizza il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la detenzione di parte di munizionamento da guerra
È ripreso ieri mattina, davanti i giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, il processo a carico di cinque imputati coinvolti a vario titolo in un’inchiesta che ipotizza il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la detenzione di parte di munizionamento da guerra. A distanza di quasi due anni dal rinvio a giudizio, disposto nell’aprile 2022 dal gup Micaela Raimondo, il dibattimento entra nel vivo.
Sul banco degli imputati siedono cinque persone (un’altra risulta latitante): si tratta di Nazha Achibi, 58 anni, tunisina residente a Porto Empedocle; Sadok Fatallah, 63 anni, tunisino residente a Porto Empedocle; Ahmed Mohamed Mansour, 33 anni, nato ad Agrigento; El Aid Mohamed Ben, 40 anni, latitante; Mari Caruana, 40 anni, di Porto Empedocle; Annalisa D’Ancona, 44 anni, di Lampedusa. Tutti – ad esclusione di D’Ancona – sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I fatti risalgono al 2018. Secondo l’ipotesi accusatorio, infatti, avrebbero favorito la presenza di stranieri illegalmente presenti nel territorio mettendo a disposizione documenti, titoli di viaggio e modalità sicure di trasporto.
La sola D’Ancona, invece, è accusata di detenzione di parti di armi e munizioni da guerra poiché, in seguito ad una perquisizione domiciliare, venne trovata in possesso di materiale bellico tra cui un involucro di bomba da fucile, quattro fossili per proietto da 47 millimetri, un carrello per munizionamento e altri quattro bossoli di vario calibro. E sono state proprio armi e munizioni le protagoniste dell’udienza di questa mattina. In aula sono comparsi a testimoniare il tenente colonnello Giuseppe Ruvolo e il consulente della difesa Manrico Cecchini. Nel collegio difensivo gli avvocati Leonardo Marino, Rosario Fiore, Germana Graceffo, Clara Bonfiglio e Pasquale Tarallo. Si torna in aula il 10 febbraio.