Giudiziaria

Corruzione nella sanità, l’imprenditore Sola esce dall’inchiesta “Vasi comunicanti”

"Sia il pm che il gip, in particolare - spiega l'ufficio stampa di 'Collage Spa' - hanno dato atto della totale estraneità di Pietro Sola al reato provvisoriamente contestato"

Pubblicato 2 mesi fa

Pietro Sola, presidente di “Collage Spa”, ritorna alla guida del noto provider palermitano. “L’imprenditore siciliano – scrive l’ufficio stampa dell’azienda – esce a testa alta” dall’inchiesta della procura di Catania “Vasi comunicanti”, che, il 4 luglio scorso, ha fatto luce su un presunto sistema di corruzione legato ad appalti e relativo alla fornitura di ‘stent’ nell’ambito del sistema sanitario. Sola “era stato erroneamente al centro di accuse, prontamente smentite dai suoi legali e accolte dal gip di Catania”.

A Sola, a seguito dell’interrogatorio reso al pm – è stata revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari, eseguita pochi giorni addietro, “ma cosa ancora più importante – sottolineano i suoi legali Pietro Granata, Giuseppe Fiorenza e Giovanni Di Benedetto – la revoca è stata disposta con provvedimento separato da quello adottato nei riguardi degli altri indagati”. A Pietro Sola infatti, è stata riconosciuta, in esito alle discolpe anche documentali fornite dalla difesa e agli ulteriori accertamenti espletati, l’assoluta insussistenza di qualsivoglia indizio di colpevolezza.

“Sia il pm che il gip, in particolare – spiega l’ufficio stampa di ‘Collage Spa’ – hanno dato atto della totale estraneità di Pietro Sola al reato provvisoriamente contestato riconoscendo, altresì, la correttezza della società Collage – mai coinvolta nel giudizio – definita nell’ordinanza come un’azienda “con quasi 50 dipendenti, assai attiva nel proprio settore, operativa da circa trent’anni, di grande esperienza nella realizzazione di congressi scientifici”.

Nell’ambito della stessa inchiesta il gip di Catania ha revocato gli arresti domiciliari per i 9 indagati, accusati a vario titolo in concorso per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Il provvedimento è stato adottato perché sono venute meno le esigenze cautelari. In libertà 4 professori, rispettivamente direttori di unità operative complesse o dipartimenti di cardiologia dei policlinici universitari di Catania, Corrado Tamburino, e Messina, Antonio Micari, e dei poli ospedalieri di Siracusa, Marco Contarini, e Ragusa, Antonino Nicosia, componenti di un comitato medico-scientifico del progetto “Sicilian cardiovasculary academy”.

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