Giudiziaria

Anno giudiziario, Patronaggio: “Falcone non voleva questa riforma”

Il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, ha fatto esplicito riferimento al malessere e al dissenso della categoria

Pubblicato 1 giorno fa

“Il tema del rapporto fra magistratura e politica resta ancora un tema caldo e massimamente divisivo”. Nella sua relazione, interrotta da un applauso dei magistrati rientrati in aula dopo la protesta contro il rappresentante del ministero della Giustizia, il procuratore generale di Cagliari, Luigi Patronaggio, ha fatto esplicito riferimento al malessere e al dissenso della categoria, ha evidenziato le conseguenze nefaste dell’abrogazione del reato di abuso d’ufficio e ricordato la posizione di Giovanni Falcone, magistrato antimafia ucciso nel 1992 nell’attentato di Capaci, sulla separazione delle carriere.

“Sono state operate in questi anni importanti riforme di natura sostanziale, procedurale ed ordinamentale che spesso, al netto delle innegabili colpe di un perverso associativismo correntizio che ha ammorbato la magistratura, hanno avuto il sapore di una sorta di punizione nei confronti dei magistrati”, ha detto il pg, “rei soltanto di esercitare quel doveroso controllo di legittimita’ loro demandato dalla Costituzione, svolto in autonomia e indipendenza da ogni altro potere o centro di interessi”. “E’ appena il caso di ricordare l’abrogazione del reato di abuso di ufficio”, ha osservato Patronaggio, “sulla cui elisione dal sistema quest’Ufficio, come altri che l’hanno preceduto, ha posto una questione di legittimita’ costituzionale avendo la norma abrogatrice, in contrasto con le indicazioni provenienti dalla Convenzione di Me’rida ratificata dall’Italia nel 2009, aperto un varco di impunita’ nei confronti degli abusi prevaricatori dei pubblici poteri”. 

 Un passaggio della relazione ha riguardato la contestata proposta di separazione delle carriere.Patronaggio premette di non essere “pregiudizialmente contrario”, ma si dice “preoccupato della mancata espressa previsione di una tutela costituzionale della indipendenza ed autonomia del pm dall’Esecutivo”. “Sono pochi i paesi in Europa che garantiscono una reale autonomia e indipendenza al pm che fatalmente viene attirato sotto un controllo, piu’ o meno rigido, del governo di turno a prescindere dal suo colore politico”.

“E non si dica che la separazione delle carriere fosse un disegno gradito al compianto Giovanni Falcone”, ha rimarcato Patronaggio, gia’ procuratore di Agrigento, che, come sa chi lo ha conosciuto personalmente, anelava a un pm altamente specializzato, in grado di dirigere con autorevolezza la polizia giudiziaria e combattere efficacemente il crimine organizzato, ma fortemente inserito all’interno della magistratura, tutelato dalle ingerenze della politica e dei poteri forti. Voglio ricordare – ha detto – i pesanti attacchi che in vita ha subito Giovanni Falcone, provenienti da vari ed eterogenei segmenti del potere, e da cui, fino alla sua tragica fine, era riuscito a sottrarsi grazie alla toga e alle tutele che quella toga, che portava indosso, con onore e indipendenza di giudizio, gli garantiva”. 

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