Favara e Furci Siculo unite nel nome di Lorena Quaranta
Sono trascorsi cinque anni ma le rispettive amministrazioni comunali non dimenticano il sorriso di Lorena
Favara cosi come Furci Siculo, paese del messinese, non dimenticano Lorena Quaranta, la ragazza favarese uccisa dal fidanzato Antonio De Pace. Sono passati cinque da quel triste episodio, e Lorena continua a vivere nella mente di ognuno noi. “Sei e resterai l’esempio per tutti”, scrive in una lettera struggente la sorella Danila che ripercorre tutti i momenti di quel 31 Marzo 2020.
Non è come tutte le altre storie di femmincidio; Lorena e Antonio erano una bella coppia, studiavano Medicina entrambi e convivevano a Furci Siculo, le famiglie erano felici, le vacanze tra la Sicilia e la Calabria, poi un bel giorno il principe in un momento di rabbia ha ucciso la principessa dagli occhi cielo, e ha chiamato i Carabinieri. Nessuno credeva a quella notizia, nessuno credeva potesse essere Lorena, ma poi è arrivata la conferma. Il movente non è mai stato del tutto chiaro. De Pace ha infatti sostenuto, almeno nelle prime fasi delle indagini, di avere ucciso Lorena perché convinto di aver contratto il Covid-19 a causa sua. Per Antonio De Pace la Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria ha confermato il carcere a vita e nessuna attenuante concessa; tesi sostenuta sin dal principio dalla parte civile con in testa i familiari di Lorena Quaranta, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Barba.
La giovane è diventata un simbolo della lotta contro la violenza di genere; a Furci Siculo, il 30 aprile si svolgerà la cerimonia di intitolazione del Palazzetto dello sport per volere del sindaco Matteo Francilia che ha dichiarato: “Furci non ti dimentica, Lorena, e perpetuerà la tua memoria per sempre!“. A Favara l’ amministrazione guidata da Antonio Palumbo si sta impegnando per dedicare a Lorena un bene pubblico, magari un istituto scolastico, dice il primo cittadino “perché il suo sorriso, in qualche modo, possa restare con noi”.