Cultura

I pupi siciliani raccontano la storia di Livatino

Lo spettacolo è organizzato dal museo delle marionette Antonio Pasqualino e curato dalla compagnia marionettistica popolare siciliana fondata da Angelo Sicilia

Pubblicato 2 anni fa

Dopo avere raccontato la storia di Falcone, Borsellino, del piccolo Giuseppe Di Matteo e di padre Pino Puglisi i pupi antimafia di Palermo portano in scena anche Rosario Livatino, il “giudice ragazzino” ucciso dalla mafia nel 1990. Livatino, che aveva 38 anni e intanto è stato proclamato beato della Chiesa, venne affiancato dall’auto dei killer, inseguito e finito sulla strada tra Canicattì e Agrigento. Il delitto venne compiuto per fermare le inchieste del magistrato sul malaffare di una provincia con due mafie: Cosa nostra e la Stidda. Fu proprio la Stidda a organizzare l’agguato.

Lo spettacolo è organizzato dal museo delle marionette Antonio Pasqualino e curato dalla compagnia marionettistica popolare siciliana fondata da Angelo Sicilia, regista e studioso della storia del teatro dei pupi di scuola palermitana. Sicilia ha avviato un percorso di rinnovamento nell’ambito del repertorio del teatro delle marionette siciliane e affianca alle storie del repertorio cavalleresco le vicende di cronaca recente. L’obiettivo artistico è quello di riattualizzare questa forma di teatro popolare. La compagnia propone un’opera dei pupi antimafia con spettacoli di impegno civile. 

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