Agrigento

Operazione “Illegal stay”, false certificazioni per ottenere permessi di soggiorno

Anche un avvocato tra gli indagati

Pubblicato 3 anni fa

Con l’operazione “Illegal stay” è stato scoperchiato un calderone pieno di attività illecite finalizzate ad ottenere permessi di soggiorno per immigrati irregolari.

Si parte da Agrigento dove i militari della Guardia di finanza agli ordini del col. Rocco Lopane (collaborati dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Agrigento) hanno arrestato quattro persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione. Ma da adesso si cova il sospetto, che verrà quanto prima fugato, di altre organizzazioni simili in tutto il territorio provinciale e regionale. Vere e proprie macchine da soldi basate sull’illecito.

In carcere sono finiti il ragioniere Nicolò Vancheri detto “Massimo”, 55 anni, titolare dell’omonimo studio contabile e amministrativo nonchè di due noti patronati ad Agrigento (Fenapi Concordia e Fenapi services Agrigento); Thierno Mountaga Fall, 44 anni, e Papa “Papi” Ndyae, 67 anni, anelli di congiunzione tra gli immigrati senegalesi e Vancheri. Agli arresti domiciliari, invece, è finito l’imprenditore Salvatore Randisi, 34 anni di Agrigento, titolare di una ditta individuale (tipografia) che per le Fiamme gialle si sarebbe rivelata una vera e propria cartiera, una miniera di false fatturazioni.

Rimane fuori dal novero dei provvedimenti restrittivi (seppur richiesto) decisi dal Gip di Palermo, Lorenzo Jannelli, Angela Bruccheri, 54 anni, canicattinese residente da tempo ad Agrigento, compagna di Vancheri nonché collaboratrice in tutte le attività del consulente e responsabile del provinciale del patronato  Inapi di Agrigento. Rimane indagata insieme ad altri otto, tutti sottoposti ieri a perquisizione poi estese ad altre 31 persone nel tentativo di trovare documentazione utile per il prosieguo delle investigazioni e mettere un punto fermo a quelle attuali. Cin lei, risulta indagato anche un avvocato R. M., del foro di Agrigento, perché ritenuto complice di Nicolò “Massimo” Vancheri,

L’operazione, all’alba di lunedì, è stata eseguita dalla Guardia di Finanza in seguito ad emissione di misura  firmata dal Gip di Palermo, Lorenzo Jannelli su richiesta della  Procura della Repubblica di Palermo competente per questo tipo di reati. L’accusa è di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina  continuato  in concorso.

Secondo l’accusa tutti si sarebbero associati allo scopo di favorire la permanenza illegale sul territorio nazionale di extracomunitari richiedenti il permesso di soggiorno fornendo loro documenti contabili e fiscali ideologicamente falsi e attestanti elementi e dati non veritieri mediante la predisposizione di contratti di locazione o dichiarazioni di ospitalità non rispondenti alla reale situazione alloggiativa dello straniero richiedente. Il tutto – sempre secondo l’accusa – allo scopo di dimostrare artatamente presso gli uffici di Pubblica sicurezza il possesso di requisiti della legge sugli stranieri per il conseguimento del permesso di soggiorno.

Al vertice dell’organizzazione, in qualità di promotore, ci sarebbe il ragioniere Vancheri.

Immediate le reazioni del mondo politico.

Matteo Salvini, leader della Lega ringrazia la Guardia di finanza di Agrigento ed aggiunge: Più immigrazione incontrollata uguale più morti in mare e più reati in Italia”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida rilancia: “Ci chiediamo per quanto tempo ancora il ministero dell’Interno debba essere affidato all’inadeguata Luciana Lamorgese, che ha già ampiamente dimostrato di preferire la politica dell’immobilismo”.

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